Vin Diesel e la causa per violenza sessuale

Il protagonista della saga Fast & Furious, Vin Diesel, è stato accusato di violenza sessuale e di aver creato un ambiente di lavoro ostile in una causa intentata da una sua ex assistente.

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La causa civile, presentata giovedì presso il tribunale superiore di Los Angeles, deriva da un incidente risalente al 2010.

Asta Jonasson, questo il nome della presunta vittima, affermava che Diesel si era imposto su di lei nella suite di un hotel ad Atlanta e si era masturbato di fronte a lei.

Secondo quanto riporta la denuncia, Vin Diesel avrebbe ignorato le “chiare dichiarazioni di mancato consenso” della Jonasson.

Dopo che lei “ha urlato e si è precipitata verso il bagno nelle vicinanze“, inoltre, l’avrebbe “presa e schiacciata contro il muro con il suo corpo“. La causa afferma:

La signora Jonasson non riusciva a sfuggirgli e chiudeva gli occhi, spaventata di provocare la rabbia di Vin Diesel rifiutandolo ulteriormente e cercando di dissociarsi, sperando che l’aggressione finisse.

Asta Jonasson ha citato in giudizio l’attore, insieme alla sua società One Race Productions, e a sua sorella, Samantha Vincent.

Le accuse rivolte sono per violenza sessuale, creazione di un ambiente di lavoro ostile, supervisione negligente e licenziamento ingiusto.

L’ex assistente dell’attore sostiene che Samantha Vincent, all’epoca presidente della One Race di Diesel, la chiamò poche ore dopo la presunta violenza per licenziarla.

Vin Diesel nega categoricamente questa affermazione nella sua interezza. Questa è la prima volta che sente parlare di questa affermazione, risalente a più di 13 anni fa, fatta da un’impiegata presumibilmente in servizio per 9 giorni.

Così ha dichiarato Bryan Freedman, l’avvocato di Diesel, in una dichiarazione riportata anche da Variety.

Secondo la causa, la Jonasson starebbe cercando l’imposizione di una multa civile di $10.000 per ogni violazione, più danni punitivi non specificati.