Il vero Professore

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Come già detto, la mente dietro il piano era Fernando Araujo, insegnante di arti marziali il cui soprannome era El Maestro. Suona familiare vero? La sua fedina penale era pulita, e la polizia non ha mai sospettato di lui in fase di indagine.

Con questo colpo Fernando voleva prima di tutto ottenere denaro ma anche mandare il suo messaggio. Per questo ha iniziato la ricerca di altri criminali che lo potessero aiutare nella sua impresa, realizzando al meglio il suo piano, senza fare del male a nessuno.

Non c’è sempre stata fiducia tra El Maestro e la sua banda, fino a quando i ladri non realizzarono che il piano di Fernando era in programma da ben 10 anni. Infatti il giorno della rapina, ogni cosa stava andando secondo quando El Maestro aveva ideato nella sua mente. Araujo abitava nei pressi della banca, e decise di entrarvi con solo delle pistole giocattolo, per rubare ai ricchi e sfidare il sistema.

Gli ostaggi infatti servivano solo da deterrente per tenere occupata la polizia. Tant’è che si dice abbiano addirittura minacciato gli agenti se non avessero portato loro delle pizze, visto che era il compleanno di uno dei criminali. Assieme a El Maestro c’era Luis Mario Vittete, una figura molto simile a quella di Berlino. Quest’uomo aveva studiato teatro per essere più eloquente durante la negoziazione con la polizia.

Le storie della rapina in Argentina e quella de La casa di carta si separano però in questo punto. Infatti i ladri della serie TV sono riusciti a farla franca, almeno fino alla terza stagione. Invece il team de El Maestro è stato rintracciato per via di una soffiata della moglie di uno dei ladri, quando lui ha minacciato di lasciarla.

Sono circa 5 gli anni che hanno dovuto passare in prigione, visto che non si erano lasciati alle spalle feriti, anche se il denaro rubato non è mai più stato trovato.

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