Gli USA fanno guerra all’Iran, ma stavolta c’entra Game of Thrones 7 stagione
Gli Stati Uniti minacciano di denunciare un cittadino iraniano, accusato di aver piratato Game of Thrones 7 stagione durante l’estate.…
Gli Stati Uniti minacciano di denunciare un cittadino iraniano, accusato di aver piratato Game of Thrones 7 stagione durante l’estate.
Sembra che l’America e la HBO siano finalmente venute a capo del delicato caso di pirateria scoppiato nel periodo estivo. Il network americano era stato infatti vittima di un attacco col quale fu trafugato ben 1,5 TB di materiale inedito, fra sceneggiature ed episodi di alcune delle più importanti serie televisive in palinsesto. Da Ballers a – specialmente – Game of Thrones 7 stagione, ad un passo dal debutto e responsabile del maggior numero di incassi per la rete.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaSecondo quanto riporta Variety, lo Stato di New York sarebbe ad un passo dal denunciare un cittadino iraniano individuato come uno dei principali responsabili del reato più grave. Ricorderete infatti che l’attacco fu duplice, ed ora sappiamo che proveniva da due diverse aree del mondo orientale. Non soltanto dall’Iran ma anche dall’India. Qui, in agosto, sono stati arrestati quattro dipendenti del servizio HBO locale, che avevano operato nel tentativo di trafugare altro materiale.
All’hacker al quale riuscì il bottino più consistente, noto con il nome di Mr. Smith, il network aveva proposto una somma a dir poco irrisoria a fronte di aspettative milionarie. Ci si aspettava che l’uomo rinunciasse alle sue minacce e cedesse di fronte al denaro sicuro. La diplomazia dei vertici della HBO servì tuttavia a poco, e alcuni degli episodi di Game of Thrones 7 stagione finirono irrimediabilmente online. Così come pure alcuni stralci degli script dell’ultima stagione, attualmente in corso d’opera.
Ora si aspettano soltanto dettagli più certi, visto che la rete ha annunciato una conferenza stampa intorno alle 12.30 ora americana. Nel caso in cui si decidesse di procedere ufficialmente con le denunce, si tratterebbe di un precedente non trascurabile che, tenendo conto delle odierne strategie militari internazionali, non è chiaro quanto atterrebbe veramente alla tutela della creatività e quanto invece, molto più sottilmente, alla politica estera.