L’interprete dell’agente Cooper di Twin Peaks 3 Kyle MacLachlan ha espresso la sua difficoltà nel rientrare in un ruolo lasciato più di venti anni fa.

La terza stagione di Twin Peaks arriverà su Sky Atlantic in contemporanea mondiale a partire dal 21 maggio prossimo. I fan della serie cult creata e diretta ancora una volta da David Lynch sono in spasmodica attesa del suo ritorno dopo più di ventisei anni dalla profezia di Laura Palmer, soprattutto perché potranno rivedere i vecchi (in tutti i sensi!) volti dei suoi inquietanti e stravaganti protagonisti. Alcuni di questi sono già comparsi all’interno di un breve teaser trailer che, secondo una politica scelta espressamente da Lynch, non dice nulla su quel che sarà il nuovo intreccio. Certo è tuttavia che, oltre a Laura Palmer e alla sua famiglia, tornerà anche l’agente speciale Cooper, interpretato da un Kyle MacLachlan ormai prossimo ai sessant’anni.

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Per l’attore, celebre non soltanto per il suo ruolo in Twin Peaks ma anche per essere stato in Sex and the City e Desperate Housewives, rientrare nei panni di un personaggio lasciato un quarto di secolo fa è stata una prova davvero complessa, che gli ha richiesto l’inevitabile aiuto di Lynch.

“Ho dovuto effettivamente procedere con cautela e affidarmi allo sguardo esterno di David sul personaggio più di quanto credessi”, ha detto a Radio Times. “Penso che quel che ho carpito sia stato l’ingenuo entusiasmo dell’agente Cooper: i momenti in cui si rende conto di certi sapori e odori… E devo ammettere di aver incanalato nel personaggio anche un po’ dei modi di fare di David Lynch”.

Twin Peaks 3: da domenica su Sky Atlantic in lingua originale, e dal 26 maggio nella versione doppiata

Con il visionario regista di Mulholland Drive, Kyle MacLachlan esordì nell’84 nel cult Dune, e fu diretto per la tv nelle due sole stagioni di Twin Peaks agli albori dei Novanta. Riesumare la serie secondo la tempistica delle celebri parole di Laura Palmer, ad ogni modo, è stato del tutto casuale, e dovuto all’attenzione che i social media hanno nuovamente manifestato allo scadere del ventennio dalla messa in onda.

“Non sono sicuro che la nuova serie”, sulla quale comunque la mente di Lynch fantasticava da tempo, “si sarebbe realizzata se non ci fosse stata quest’ondata di interesse”.

Un’ondata che ha peraltro al momento generato con sé una consistente dose di aspettative, che sarà bene e per il network Showtime e per le esose pretese dello stesso Lynch, non vengano affatto disattese.