Thomas Santu, dai campi di calcio al teatro fino alla tv (INTERVISTA)
L’intervista a Thomas Santu, tra le new entry della seconda stagione di Buongiorno mamma: dai campi di calcio al mondo della recitazione
Thomas Santu a Ciak Generation
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaDai campi di calcio ai più importanti palchi italiani e poi la tv, con alcune delle fiction più apprezzate degli ultimi anni. La carriera di Thomas Santu è tutta in ascesa dopo una lunga gavetta fatta di tanti provini e di spettacoli teatrali, che ancora oggi rappresentano una parte importante del suo lavoro.
Abbiamo beccato l’attore originario di Civitavecchia nel suo albergo di Trieste, dove di lì a poco avrebbe portato in scena Pretty Woman. Santu è entrato nel cast della seconda stagione di Buongiorno mamma, fiction targata Canale 5 con protagonisti Raoul Bova e Maria Chiara Giannetta.
Proprio con quest’ultima Thomas Santu ha già avuto modo di lavorare in passato in Don Matteo, dove ha interpretato il ruolo di Lucio Valente. In Buongiorno mamma 2 veste invece i panni di Mauro, che sembra nascondere un intricato mistero e si interessa immediatamente al personaggio di Agata. Ecco cosa ci ha raccontato Thomas.
D: Sei una delle new entry della seconda stagione di Buongiorno mamma. Il tuo ruolo è quello di Mauro, che viene descritto come un ragazzo tenebroso e misterioso. Cosa puoi raccontarci a riguardo?
R: Mauro torna a Bracciano, nel luogo in cui è cresciuto fino a 12 anni fin quando non è venuto a mancare suo papà, scomparso in circostanze sospette. Decide di tornare a Bracciano per risolvere il suo caso, vuole scoprire la verità su chi ha ammazzato il papà. Si avvicina ad Agata perché sa che sua madre Maurizia sa qualcosa. Prenderà in gestione un locale e con la scusa entrerà in contatto con la famiglia Borghi.
D: Mauro entra in contatto con il personaggio di Agata. Cosa li lega?
R: Sicuramente Mauro parte con l’idea di adescare Agata con secondi fini. La corteggia e le dichiara il suo interesse per entrare sempre di più in questa dinamica. È un ragazzo che vuole conoscere la verità sulla sua storia, vuole rimuovere questo scheletro rimasto nell’armadio. Pian piano si accorge però che c’è molto di più dentro questa storia e soprattutto si accorge che c’è molto di più dentro Agata.
D: Nella serie ritrovi Maria Chiara Giannetta, con cui hai precedentemente lavorato in Don Matteo. Che rapporto vi lega e com’è lavorare con lei?
R: Ho fatto il primo provino per Don Matteo con lei. Da subito c’è stata una grossa sinergia, ci siamo capiti al volo. C’è una bellissima intesa con lei.
D: A proposito di Don Matteo, c’è speranza di rivedere Lucio Valente nella quattordicesima stagione (già confermata)?
R: Lo spero, non lo so. Il personaggio è molto piaciuto. Non è che detto che non ci sia ma non è detto che ci sia. Gli spunti per farlo tornare ci sarebbero, bisogna capire se gli sceneggiatori hanno intenzione di dargli una vita più lunga.
D: Nasci calciatore e poi entri nel mondo della recitazione, come e quando è avvenuto questo passaggio?
R: Il passaggio è stato del tutto casuale. Io ho sempre voluto fare il calciatore, un mio grande sogno è quello di diventare allenatore. È uno sport che mi ha accompagnato per tutta l’infanzia e per parte dell’età adulta, perciò mi è entrato dentro. Per caso ho iniziato a seguire delle lezioni di recitazione e da lì mi ha visto un attore e regista, Pino Quartullo, che mi ha detto di fare una prova nella sua scuola. Da lì per gioco ho fatto dei provini che sono andati bene ed è iniziato il tutto. Il passaggio è stato lento ma abbastanza naturale.
D: Un calciatore che ti piacerebbe interpretare in un biopic?
R: Ci sono tantissime storie che sono incredibili, come quella di Roberto Baggio. Mi piacerebbe interpretare, ad esempio, calciatori come Batistuta o De Rossi, che ha una storia bellissima. Vivere all’ombra di Totti, essere sempre Capitan Futuro ma il vero leader della squadra, diventare allenatore.
D: Una parte fondamentale della tua carriera è il musical. Attualmente sei in tournée con Pretty Woman, prima avevi portato Ghost. Il teatro ti dà delle sensazioni diverse rispetto a quelle di un film o di una serie tv? E se sì, quali?
R: Il rapporto con il pubblico ogni volta è sempre nuovo. Il teatro per me è il primo amore e il primo amore non si scorda mai. La differenza tra il teatro e la tv sta anche nel mondo in cui vengono raccontate le relazioni tra personaggi. Sviscerare un personaggio anche solo con gli occhi, che è qualcosa che fai in un film o in una serie tv, è altrettanto bellissimo.
D: Hai già portato in scena due dei film romantici più famosi della storia del cinema. Ti piacerebbe cambiare genere e portare qualcosa di diverso? Se sì, quale film in particolare?
R: Mi piacerebbe portare in scena una commedia di Pino Quartullo che si intitola “Le donne non vogliono più“. È una commedia molto attuale che parla della maternità e della paternità: è la storia parallela di una coppia eterosessuale e una coppia omosessuale. È un bel testo e ti lascia comunque da pensare. Per quanto riguarda un musical che mi piacerebbe interpretare ti dico a bruciapelo The Book of Mormon ma mi rendo conto che è molto difficile da portare in Italia.
D: Sogna in grande: se ci fosse la possibilità di recitare in una serie tv internazionale, quale sceglieresti?
R: Gioco facile? Ti dico Breaking Bad. Ho letto il libro di Shantaram e ho visto che AppleTV+ lo ha trasformato in una serie tv. Mi sarebbe piaciuto interpretare un personaggio simile. Ci sono molti attori giovani davvero talentuosi in Italia, quindi sarebbe molto bello poter varcare questi confini. Riuscire a fare prodotti alla The Bad Guy (serie tv di Amazon Prime Video, ndr) sarebbe un modo per dare alle nostre produzioni una chiave internazionale.
D: La tua serie tv preferita (ma forse mi hai già risposto con la domanda precedente)?
R: Sicuramente Breaking Bad ma ce ne sono tante altre. Mi è piaciuta molto Ted Lasso, mi ha molto colpito. Un’altra serie che mi è rimasta nel cuore è Peaky Blinders con un Tom Hardy strepitoso nella sua forma migliore.