The Walking Dead contagio, gli errori nella trama secondo Tobin (Jason Douglas)

L’interprete di Tobin, Jason Douglas, è stato interrogato sull’argomento in un’intervista rilasciata all’Huffington Post. L’attore è uscito di scena con l’episodio 13 di The Walking Dead 8, dopo aver partecipato alla serie tra gli abitanti di Alexandria.

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A proposito delle incongruenze e degli errori nella trama della stagione 8, nei quali peraltro si rintracciano le cause di morte del suo personaggio, Douglas ha dichiarato non senza difficoltà nel ricostruire un disegno coerente:

“Penso bisogni accettare la convenzione di questo show, cioè che comunque siamo tutti infetti, ma l’infezione si accelera se siamo stati morsi o chissà che altro, nel senso che ha occasione di penetrare nel tuo sistema. Così un taglio profondo, rispetto ad un graffio, farà la differenza su quanto veniamo infettati”.

Eppure – obiettano tanti altri – è accaduto spesso che i personaggi abbiano usato il sangue zombie per allontanare i vaganti dal proprio contatto. E lo hanno fatto con assoluta disinvoltura, senza preoccuparsi di un contagio che, stando alla trama della stagione 8, sarebbe potuto avvenire anche solo per la presenza di un graffietto. Al pari, insomma, di una malattia venerea.

“Credo ci sia parecchio che non sappiamo”, ha proseguito Douglas. “Abbiamo accettato la convenzione per cui i morti sono in grado di tornare in vita e mangiare le persone, perciò bisogna ricordare che non possiamo aspettarci sia tutto perfetto”.

Convenuti insomma che si tratta di uno show televisivo fondato sull’idea che esistono gli zombie, l’interprete di Tobin c’invita a non leggere tutto secondo logica. Eppure anche questo non ci ferma dal contestargli che il pubblico non ha la pretesa di filtrare i contenuti di The Walking Dead secondo la logica comune, ma secondo i presupposti dello show stesso, che volenti o nolenti sta facendo acqua da tutte le parti.

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