“Ha descritto quell’esperienza come un osservare il proprio corpo dall’alto e un sentirsi tornare in un maggiore e più energico stato di pace e beatitudine, finché non ha scelto di tornare”.

Davanti ad un racconto che alcuni avrebbero potuto benissimo tacciare come i vaneggiamenti di un folle, la Marling sceglie invece di credere, sentendosene inoltre ispirata e coinvolta.

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“Mentre me lo descriveva ho pensato: Tutto ciò ha senso, questa persona ha appena toccato qualcosa di diverso, ha avuto una coscienza della morte che il resto di noi non ha, e ciò la rende speciale. Tutti parlano di una luce in fondo al tunnel. parlano di una sensazione di amore e compassione e liberazione. E spesso le persone parlano anche della scelta di tornare”.

Infine, la giovane autrice ha citato casi di uomini e donne che sono tornati arricchiti da questo genere di esperienza, e magari con qualche speciale abilità come quelle di Prairie. Uno dei tanti arcani sul concepimento di The OA, insomma, sembra sia stato finalmente svelato. Peccato che ne rimangano molti altri a proposito della sua interpretazione, per approfondire la quale non vediamo l’ora di assistere alla seconda stagione.

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