Sullo sfondo scuro di una stanza buia illuminata in controluce dalle vetrate di quella che sembra ancora la sede dei colloqui notturni tenuti da Prairie Johnson davanti ai suoi compagni di avventura, emerge improvvisamente una nuvola di fumo simile al gas soporifero delle teche in cui la giovane PA è stata rinchiusa. Su di esso compare una scritta in braille, e poi quel fumo si fa cirro sul ponte sospeso dal quale Prairie tentò il suicidi: è la seconda parte della sua storia, ciò che ci attende. In ultimo, s’intravede nel fumo il volto della ragazza, che scompare però davanti a delle increspature d’acqua a noi altrettanto familiari, perché paiono quelle del limbo in cui la protagonista si è ritrovata più volte a decidere se tornare o no in vita.

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Queste le uniche informazioni in nostro possesso al momento, certo è che un The OA 2 incuriosisce tanto quanto preoccupa. Dopo il primo week-end dalla sua messa in onda, infatti, la posizione di Brit Marling e Zal Batmanglij era piuttosto chiara: The OA era stato concepito senza la pretesa di tramutarlo in una serie a lungo termine. Soltanto poche settimane dopo arrivarono dichiarazioni leggermente diverse, secondo le quali c’era la prospettiva di una seconda stagione. In che modo però gli eventi della prima, per molti versi già conchiusi, si apriranno ad un loro prolungamento, resta al momento un altro degli stuzzicanti misteri della serie.

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