Solo A Star Wars Story recensione: una storia che parla di sfide e sopravvivenza

Sappiamo qualcosa del passato di Han Solo ma l’antologia ci offre davvero un excursus completo della sua vita prima delle grandi avventure note al pubblico. Su Corellia, infatti, il giovane Han è un ladro scaltro e dotato, il cui destino è unito a quello di Qi’ra, interpretata da Emilia Clarke.

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I due tenteranno la fuga ma, come in tutte le grandi storie le cose non andranno come pensiamo. Per amore e per amor dell’avventura, Han farà di tutto per realizzare il suo grande sogno e diventerà il più grande pilota dell’universo. Questo lungo viaggio porterà Han a maturare non solo dal punto di vista “professionale”, se così vogliamo chiamarlo, ma soprattutto da quello umano.

Il giovane infatti riuscirà a comprendere che per riuscire a raggiungere un obiettivo è spesso necessario unire le forze con chi si incontra sulla propria strada e Solo: A Star Wars Story offre senza dubbio la storia dell’incontro per eccellenza, per il giovane pilota. Per la prima volta, infatti, Han incontrerà Chewbecca, in modo quasi inatteso e poco convenzionale.

Come sappiamo, questo sarà l’inizio di una grande amicizia che varcherà i confini non solo dello spazio ma anche del tempo. Come accade nella vita di tutti noi, però, tali incontri non pendono solo da un lato della bilancia. Esempio assolutamente magistrale in questo è Beckett, personaggio interpretato da Woody Harrelson, che farà da mentore al giovane Han, insegnandogli la lezione più importante della sua vita: mai fidarsi di nessuno.

Una crescita unica che ci mostra una vera e propria evoluzione di un giovane e avventato Han che decide addirittura di cambiare le carte in tavola, quando queste possono nuocere al prossimo.

Un film piacevole ma…

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