L’intervista a Sofia Panizzi

Te l’avevo detto” è un film che sta molto a cuore a Sofia Panizzi perché affronta due grandi problematiche con cui la sua generazione combatte. Da un lato una crisi climatica che sta trasformando giorno dopo giorno, incessantemente e inesorabilmente, il mondo che abbiamo conosciuto. Da un altro lato i disturbi alimentari, un male purtroppo ancora troppo comune tra i giovanissimi.

Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinema

I disturbi alimentari sono qualcosa di molto più comune di quanto si possa pensare. Ci tengo che questo argomento venga trattato con giustizia e non con superficialità“, ha raccontato l’attrice, classe 1997, nel corso dell’intervista a Ciak Generation.

La giovane interprete ha presentato la pellicola, diretta da Ginevra Elkann, al Rome Film Fest. “Te l’avevo detto” racconta una storia che ci sembra tutt’altro che lontana. Ci troviamo a Roma in un’ondata di caldo insolita per la stagione che travolge i protagonisti e che ha ripercussioni su ognuno di loro. Siamo in pieno inverno ma le linee dei termometri salgono vertiginosamente fino a raggiungere delle temperature innaturali.

Sofia veste i panni di Mila, una ragazza che lavora come infermiera per una signora anziana ma che deve badare anche a sua madre Gianna (interpretata da Valeria Bruni Tedeschi). Il rapporto tra le due donne è tutto fuorché idilliaco e Mila combatte la sua personale battaglia con la bulimia. Nel corso dell’intervista Panizzi ci ha raccontato qualcosa di più sull’anno magico che è stato il 2023 e sulle emozioni che ha provato nell’essere entrata nel mondo che ha sempre sognato da bambina.

sofia panizzi
Sofia Panizzi

D: Sei nel cast di “Te l’avevo detto”, raccontaci qualcosa in più del tuo personaggio…

R: Il mio personaggio si chiama Mila ed è la figlia di una mamma un po’ particolare interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. È stata una cosa incredibile per me lavorare con un’attrice del genere. Queste due donne hanno un rapporto molto difficile. Mila fa l’infermiera e si occupa anche della mamma che ha diverse problematiche. Per Mila l’idea di dover gestire non solo la sua vita ma anche quella della madre è una fonte di grande ansia che sfoga attraverso il cibo. Mila soffre di bulimia. La sua è una ricerca d’amore da parte della madre che però non arriva. In questo film i disturbi alimentari vengono affrontati in maniera autentica. Ho avuto lunghe conversazioni con Ginevra Elkann proprio per trovare il modo giusto per raccontare la storia di Mila.

D: Tra i tanti argomenti trattati nel film c’è quello della crisi climatica che, purtroppo, è un argomento di stringente attualità. Tu fai parte di una generazione che sta prendendo coscienza di questo problema e che deve provare a convivere con esso. Questo ti ha aiutato a entrare meglio nel tuo personaggio?

R: La mia generazione vede di fronte un futuro davvero molto incerto. Negli ultimi anni ho iniziato a prendere coscienza del problema e ho iniziato a pensare a cosa nel mio piccolo potessi fare per cambiare qualcosa. Ho scoperto che l’impatto che abbiamo sull’ambiente con l’alimentazione è molto importante. Da qualche anno sono diventata vegana e per me è stata una scoperta incredibile, che mi ha fatto stare bene e mi aiuta a lenire quell’ansia che sento nei confronti dell’ambiente. È una scelta che mi tranquillizza e vedo che questa sensibilizzazione è in atto, soprattutto tra i ragazzi della mia età.

D: Che sensazioni hai provato nel raccontare un mondo che sta andando in rovina?

R: L’estate dopo che abbiamo girato il film e quest’estate, che si sta prolungando, sono state la riprova del fatto che non stessimo raccontando una cosa futuristica. Anche quando c’è stata la presentazione del film è stata una giornata piuttosto afosa. È stato bello raccontare qualcosa che parla alle persone e può aprire degli interrogativi sul mondo. Stiamo parlando di qualcosa di reale e vicino. I personaggi, anche nelle loro estremizzazioni, hanno qualcosa che ha a che fare con noi.

D: “Te l’avevo detto” è un film in cui i protagonisti sono costretti a fare i conti con tutto ciò che avevano rimandato nel corso della vita. Tu sei una procrastinatrice o preferisci affrontare subito le situazioni?

R: Essendo una persona “tendente all’ansioso” cerco in tutti i modi di dribblare l’ansia. Per cui quando mi trovo di fronte a qualcosa che mi mette in questa situazione cerco di risolverla il prima possibile.

D: Un cast prevalentemente al femminile, da Valeria Bruni Tedeschi ad Alba Rohrwacher e Valeria Golino fino alla regista Ginevra Elkann. Come è stato lavorare al fianco di questi mostri sacri del nostro cinema?

R: Quando mi hanno detto quale sarebbe stato il cast del film ho strabuzzato gli occhi. È una di quelle cose che ho sempre sognato. La verità però è che noi sul set non ci siamo mai incontrate. Il personaggio di Valeria Bruni Tedeschi è quello con cui interagisco di più. La cosa che mi ha fatto molta impressione è stato rivedere il film quando era terminato, fotogramma dopo fotogramma, e vedere prima Valerio Golino e poi me. Anche la bellezza di poter presentare il film con loro è stato bellissimo. È un film corale in cui le storie dei personaggi collidono.

D: Qual è secondo te il tuo punto di forza quando sei in scena e un difetto, se c’è, su cui stai lavorando?

R: Un mio punto di forza è il desiderio di mettermi in più situazioni possibili. Vorrei essere un’attrice il più possibile versatile. Una sfida che mi piace è quella di trasformarmi e calarmi in qualcosa totalmente distante da me. Non voglio mettermi dei limiti nella scelta dei personaggi. Vorrei invece imparare a essere sul set in maniera piena e senza pormi dei limiti legati alle mie insicurezze. Vedere Valeria Bruni Tedeschi in scena mi ha fatto rendere conto di quanto fosse libera dall’ansia di dover dimostrare qualcosa e libera a livello espressivo e interpretativo. Io mi sento ancora bloccata, sento di avere molti pregiudizi su me stessa. 

sofia panizzi
Sofia Panizzi

D: Il 2023 è stato un anno decisamente importante per la tua carriera. A febbraio uscirà nei cinema anche “Finalmente l’alba”, film diretto da Saverio Costanzo con un cast internazionale (Willem Dafoe, Lily James, Joe Keery). Che esperienza è stata?

R: Mi sono ritrovata in una macchina enorme che non avevo mai visto prima. Fare parte, nel mio piccolo, di questa grande produzione è qualcosa che ancora adesso mi impressiona. Il mio personaggio è la sorella della protagonista (interpretata da Rebecca Antonaci). È stato un personaggio molto affascinante, è una giovane ragazza che vive nell’illusione di voler entrare nel mondo del cinema non rendendosi conto che il film di cui vuole far parte è un kolossal in cui recitano attori famosissimi. Il suo sogno di diventare attrice si scontra con la realtà della vita. Ho avuto modo di incontrare gli attori, c’è una sola scena in cui sono con Lily James e Joe Keery. Non ho interagito con Willem Dafoe ma l’ho conosciuto ed è una persona davvero alla mano.

D: Il red carpet della Mostra del Cinema di Venezia prima e quello del Rome Film Fest dopo. Che emozioni hai provato?

R: Ho saputo che avrei presentato il film a Venezia appena una settimana prima. La prima sensazione è stata di spaesamento, sono stata molto felice perché lo desideravo da tempo. Credo di aver avuto la fortuna del principiante perché ho trovato delle persone che mi hanno aiutato. Il giorno stesso del red carpet ero molto agitata ma non terrorizzata. Una volta pronta in hotel, dopo essere stata truccata e pettinata, ho chiamato i miei genitori e questo mi è servito molto. Quando ero lì lì per fare il red carpet mi sono detta ‘me la godo’. 

D: Hai fatto parte del cast della sesta e ultima stagione de I Cesaroni e proprio in questi giorni si sta parlando insistentemente di un ritorno della serie. Diresti sì a un ipotetico revival?

R: Penso a quel personaggio con una tenerezza enorme. Era la mia primissima esperienza sul set e la ricordo come qualcosa di bello e positivo perché mi ha aperto un mondo che prima per me era sconosciuto e quasi inaccessibile. Non so se il mio personaggio sarebbe mai incluso. Ero la fidanzata di Mimmo che lui aveva lasciato perché voleva fare altre esperienze. Il ricordo però è stato più che dolce.

D: La tua serie tv preferita?

R: Non so se hai visto la mia immagine di WhatsApp (c’è una foto di Kendall Roy, personaggio di Succession, ndr). Io sono una fan sfegatata di Succession, che purtroppo quest’anno è terminato. Io la trovo una delle serie meglio scritte e recitate. Mi sono appassionata in un modo incredibile perché, da persona che vuole fare questo lavoro, mi sono detta ‘questa è qualcosa che mi piacerebbe tanto fare’. Il mio personaggio preferito è Kendall Roy, interpretato da Jeremy Strong, che è un attore che stimo moltissimo.