Simone di Scioscio si racconta

La recitazione è un bisogno quasi vitale per Simone di Scioscio. Abbiamo intervistato il giovane attore a pochi giorni dal debutto di Involontaria off – l’esame, film speciale legato all’omonima serie disponibile dal prossimo 16 maggio nel catalogo di Amazon Prime Video. Ci ha raccontato la lunga gavetta che ha fatto (e che sta ancora facendo), ci ha parlato degli studi presso la Scuola di Teatro Quelli di Grock nella sua Milano e del desiderio di fare cinema d’autore, un settore che lo appassiona sin da bambino. In ogni risposta di Simone traspare chiara e cristallina la sua passione per la recitazione. Ecco cosa ci ha raccontato.

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D: Dal 16 maggio debutterai su prime video con Involontaria off – l’esame, un film speciale legato all’omonima serie che racconta il mondo del volontariato. Ci dici qualcosa di più sul tuo ruolo?

R: Luca è il ragazzo conteso tra la protagonista e un’altra ragazza. È un ragazzo ambiguo, particolare, ostenta anche un certo tipo di mascolinità che gli appartiene poco e che infatti cadrà. La cosa bella, che mi piacerebbe approfondire se avremo la possibilità di proseguire, è il crollo di questo inseguimento di una concezione di maschio che poco appartiene al personaggio.

D: Cosa hai imparato sul mondo del volontariato che prima non conoscevi? 

R: È un tema che mi è sempre stato a cuore, soprattutto in riferimento alla devianza sociale. Involontaria è un progetto che sicuramente ha alimentato questo mio desiderio di lavorare con chi a un certo punto della sua vita arriva a un limite e non ce la fa. Spesso la società ostracizza queste persone. Spero di poter proseguire questo percorso, al di là del film.

D: Il pubblico dei giovanissimi ti conosce anche per Marta ed Eva, una serie che va in onda su Rai Gulp. Qui interpreti il ruolo di Luca, che è un ragazzo di 17 anni che è un po’ un outsider rispetto al gruppo di suoi coetanei. Quanto è simile al te liceale e in cosa invece è diverso?

R: Sicuramente io in adolescenza avevo un aspetto istrionico molto esibizionista ma era accompagnato da un’introversione e dall’essere comunque un po’ diverso. Il teatro è proprio il trionfo dell’animale sociale, qui mi è stato consentito di poter scavalcare il limite. È proprio questa la magia.

D: Tu sei molto giovane ma comunque tra te e il personaggio di Luca ci sono una decina di anni di differenza. Com’è interpretare il ruolo di un ragazzo che appartiene a una generazione diversa dalla tua e che differenze riscontri?

R: Io per tre mesi divento completamente sedicenne. Mi sembra di stare in un mondo che non è il mio. Sono generazioni diversissime, hanno un lessico differente, noto molta più timidezza. Marta ed Eva è un progetto che mi sta formando molto, è una palestra incredibile che mi ha permesso di stare per diversi mesi su un set e mi sta dando molto.

D: C’è un personaggio televisivo, di una serie italiana o internazionale, che avresti voluto interpretare?

R: Ce ne sono tanti. Qualcosa di Claudio Caligari. Quel lavoro che hanno fatto in “Non essere cattivo” sia Alessandro Borghi che Luca Marinelli mi ha sconvolto. Per quanto riguarda invece il versante ironico, paradossale e assurdo (che mi appartiene molto e spero che uscirà) mi piacerebbe interpretare qualcosa di Eugène Ionesco. Mi piace lavorare sui tempi comici, sull’inespressività del volto, sull’uso della voce. Mi viene in mente Steve Carrell, mi viene in mente Jim Carrey che è il mio idolo assoluto.

D: C’è un provino che magari non è andato come speravi e per cui hai un rimpianto?

R: C’era un film bello di Simone Bozzelli che stanno girando sulla cultura del vogueing. Mi sarebbe piaciuto veramente sperimentarmi in una roba completamente diversa. Poi ho fatto diversi provini per i film di Matteo Rovere, spero di poterci lavorare perché mi piace molto tutto quello che ha fatto.

D: Mi dici il titolo di una serie che piace a tutti ma che hai stoppato dopo mezzo episodio e una poco nota ma che ti fa impazzire?

R: Serie poco note che mi fanno impazzire sono Bates Motel e Patrick Melrose, con Benedict Cumberbatch. Una serie che ho stoppato subito invece è Squid Game.

D: C’è un regista, un attore o un’attrice con cui lavoreresti anche gratis? 

R: Si, tanti: Xavier Dolan, Gaspar Noé, David Lynch, Lars von Trier, Michael Haneke, Paolo Sorrentino. Come attori assolutamente Jim Carrey mentre in Italia Luca Marinelli. Mi piace molto anche Andrea Carpenzano, è un ragazzo della mia età che ha fatto Lovely Boy. Mi sta piacendo molto.

D: Cosa fai la notte prima di andare su un set? C’è una routine particolare che segui?

R: Io sono un ansioso pazzesco, neanche Carlo Verdone (ride, ndr). Non dormo, bevo 14 caffè. Quando riesco a dormire sono fortunato.

D: Progetti futuri? Dove ti vedremo prossimamente?

R: Ho alcuni callback e qualche provino nei prossimi giorni. Vediamo cosa succede. Questo è il momento in cui devo tarellare.

Qui di seguito il video dell’intervista completa