Hammer e LaBeouf

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Il ruolo di Oliver – e questo è ormai storia – è andato poi ad Armie Hammer, che evidentemente riuscì a spuntarla su Shia La Beouf per una questione di età. Benché il personaggio di Oliver nel libro originale sia di gran lunga più giovane di Hammer, è possibile che nell’assegnazione della parte abbia giocato un punto decisivo l’eventualità di un seguito.

Nelle pagine conclusive del romanzo di Aciman, infatti, Oliver e Elio si reincontrano quando ormai il primo è tornato in America e si è costruito una famiglia. Se mai Guadagnino fosse dovuto tornare sulla storia della coppia, Hammer avrebbe più verosimilmente interpretato l’adulto, mentre Shia LaBeouf sarebbe forse risultato poco credibile nei panni di un quarantenne.

E proprio sul sequel di Chiamami col tuo nome non ci sono al momento novità sostanziali. Per diverso tempo Guadagnino aveva discusso l’ipotesi di riprendere le fila della storia, e sia Chalamet che Hammer si erano detti favorevoli. Peccato che nel frattempo Hammer sia finito nel tritacarne mediatico in seguito allo scandalo di alcune conversazioni private in cui dava l’impressione di praticare il cannibalismo. Di qui il congelamento del progetto e la scomparsa di Hammer stesso dai radar (pare che si trovi tuttora in una clinica riabilitativa).

Ironia delle cose, oltre ad aver rischiato di finire in Chiamami col tuo nome al posto suo, Shia LaBeouf continua a condividere con Hammer una sorte analoga.

Anche l’attore di Transformers, infatti, è finito al centro di una tempesta mediatica per le accuse di molestie da parte della ex fidanzata, il dicembre scorso. Come per il collega, benché con effetti meno eclatanti, questa esperienza sta ridimensionando il suo posto nell’industria.

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