Ryan Murphy nuova serie TV: Consent parlerà di Weinstein e Kevin Spacey

All’inizio della carriera, Murphy era autore di Popular. I tempi erano molto diversi da ora, e l’omosessualità non era considerata un argomento comune. Sarebbe stato dunque impensabile dipingere interazioni libere e trasgressive tra personaggi come quelli creati per American Horror Story, Feud o l’imminente Pose. Anzi, anche solo ottenere l’approvazione della produzione per una singola storyline poteva suscitare qualche polemica. Fu il caso di due occasioni diverse. Una volta, racconta con rammarico, venne pubblicamente dileggiato da un produttore della Warner che lo imitò roteando i polsi e parlando in falsetto. In un’altra circostanza, invece, una sua idea per lo show che stava girando fu bollata come “troppo gay”.

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Questi tristi ricordi, rievocati sulle pagine del New Yorker, sono d’altronde le rassegnate conclusioni su un luogo spietato e molto problematico come Hollywood. Per questa ragione sarà interessante esplorare attraverso Consent i retroscena più biechi di un mondo che è solo all’inizio di un rivoluzionario cambiamento.

E lo si farà di episodio in episodio, con atmosfere stranianti e dal retrogusto acre come accade in Black Mirror, addentrandoci tra le pieghe ancora inesplorate di meccanismi televisivi e cinematografici ai quali certuni hanno voltato le spalle con indifferenza, ma che un uomo come Ryan Murphy amaramente conosce.

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