Rocco Schiavone 6 a rischio per questioni politiche?

Sta per abbattersi un terremoto su Viale Mazzini, per motivi ben noti e che, nelle ore più recenti, sono stati aggravati dalle dimissioni dell’amministratore delegato Carlo Fuortes. Oltre ai programmi di maggior successo in odore di rinnovamento, scopriamo però ora che a rivoluzionarsi potrebbe essere anche la fiction. In particolare, una fiction che non ha mai nascosto (e perché avrebbe dovuto, d’altronde?) le posizioni politiche del suo protagonista. Ci riferiamo a Rocco Schiavone, che ha il volto di Marco Giallini e che, dopo il successo della quinta, dovrebbe tornare presto con la stagione 6.

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Il condizionale però oggi diventa d’obbligo, a causa dei rumor messi in circolo negli ambienti televisivi e raccolti stmattina sul Messaggero da Marco Ajello. In un estratto finito anche su Dagospia si legge:

E rivedremo Rocco Schiavone, cioè Giallini, il poliziotto non proprio in linea con i dettami della destra benpensante, in versione sesta stagione a cui già (cinque puntate da 100 minuti) si sta lavorando ma chissà?

La produzione di Rocco Schiavone 6, come detto, si è già messa in moto ben prima del termine della stagione precedente, che su Rai 2 ha macinato altri ascolti record. Il crescente successo (che per Rai 2 è peraltro oro colato) renderebbe ingiustificato il mormorato stop ai lavori, specie se per un veto politico. Ma se lo stato d’incertezza nella TV pubblica è davvero quello che disegnano i giornali in questi giorni, non ci sarebbe neppure da stupirsi.

Il personaggio di Marco Giallini e lo scontro con la politica

L’insofferenza del mondo politico di destra per la fiction Rocco Schiavone ha origini antiche e i suoi primi segni risalgono al 2016. Celebre l’esternazione di Maurizio Gasparri, che definì il personaggio nato dalla penna di Antonio Manzini “un eroe per imbecilli”. Gasparri dichiarò anche di non averne mai visto un episodio, e non si ha notizia che le cose siano proseguite diversamente.

Più vicino nel tempo, la conferenza stampa della quinta stagione ha visto presenziare la sola direttrice di Rai Fiction tra i dirigenti Rai, che si dice abbiano così eluso un campo minato. In quell’occasione, ribaditagli l’antipatia delle forze di destra, Giallini notò: “La destra ci attacca? Certo se accendo la televisione vedo certi messaggi che passano…”

Il pubblico, ad ogni modo, ha dimostrato finora di saper distinguere e molto bene tra il personaggio Schiavone e le esternazioni di Marco Giallini su chi ci governa. Ci si augura che saprà farlo anche la politica, smentendo la presunta debolezza nella capacità di giudizio che invece, ad ora, parrebbe imputarle tutta la stampa.