I segreti degli abiti di Queen Charlotte

Gli abiti di scena che vengono indossati dai protagonisti di Queen Charlotte hanno i loro segreti. Esattamente come accade in Bridgerton, di cui la miniserie Netflix è uno spinoff, anche la serie che racconta la nascita della storia d’amore tra la Regina Carlotta e il Re Giorgio ha qualche dettaglio nascosto.

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A raccontarlo sono stati, attraverso un’intervista rilasciata a E! News, le costumiste Lyn Paolo e Laura Frecon. Le due hanno infatti svelato l’esistenza di alcuni easter egg negli abiti da loro disegnati per lo show. “C’erano tonnellate di piccoli livelli all’interno dello spettacolo di cui abbiamo parlato con gli attori“, ha dichiarato la Paolo.

Uno dei casi più eclatanti è, ad esempio, il Ballo delle Stelle e della Luna. “Era incentrato su George e la sua astronomia. E quando lo vedrete, vi accorgerete che ogni singolo personaggio è ricoperto di stelle e lune crescenti, che si intrecciano nei ricami, nei gioielli, nei copricapi…“, ha svelato.

“Abbiamo persino statue viventi di segni zodiacali come il Sagittario e la Bilancia“, ha aggiunto. Ma non è finita qui, perché in Queen Charlotte sono presenti dei motivi dell’Inghilterra del XV secolo come omaggio al legame del re Giorgio III, realmente esistito, con la casata dei Tudor.

“Con George e Charlotte, abbiamo cercato di inserire ‘l’inglesità’ – ha raccontato la costumista parlando di alcune gemme nascoste nei costumi dei due monarchi – Abbiamo parlato del fatto che Giorgio aveva la rosa dei Tudor, la rosa dello Yorkshire e l’edera ricamata nel suo abito da sposoa. Ed è stata ricamata anche nell’abito da sposa di Charlotte, che è stata costretta a indossare un abito britannico“.

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Inoltre, durante la scena dell’incoronazione, Giorgio e Carlotta avevano le loro iniziali ricamate sul tessuto. “Le persone dovrebbero guardare il ricamo, ci sono accenni per tutto il tempo – ha consigliato la Paolo, dicendo che il pubblico dovrebbe guardare con attenzione gli abiti – Ma non ci sono accenni a Bridgerton né a un’altra stagione perché non lo sappiamo“.