Penn Badgley sullo show You: “Siamo sicuri che non favorisca certi episodi di molestie?”

Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinema

Incentrato sulle macchinazioni di un maniaco ossessivo che perseguita e compromette il destino di diverse donne, You ha già ricevuto il biasimo di parte della critica. In realtà la serie è ispirata all’omonimo thriller scritto da Caroline Kepnes e diventato rapidamente un fenomeno editoriale. Sostenere che la trasposizione televisiva di Netflix induca altri a emulare il comportamento di Joe sarebbe come dire che i film sulla mafia alimentano l’illegalità.

Certo, le eccezioni esistono ma si tratta sempre di casi isolati e mai sistematici. Tuttavia qualcuno come lo stesso Penn Badgley continua a dubitare dell’intelligenza degli spettatori e si domanda se You non costituisca una deviazione involontaria dal patto narrativo fra pubblico e racconto.

“L’idea che uno show come il nostro possa indirettamente e involontariamente costituire un rifugio per le persone che hanno comportamenti abusivi è disturbante. È davvero disturbante.

Forse che uno show come il nostro contribuisce a creare quel tipo di cultura? Be’, io so che quantomeno il nostro show… riflette sulle cose in modo da smantellarne e farne crollare i principi.

Mi auguro che almeno il nostro show non stia servendo a mantenere questo genere di vita e questi sistemi in qualche modo camerateschi”.

La risposta a queste domande di Penn Badgley è indubbiamente che no, You non può da solo additarsi come fautore di una vicenda fosca e inquietante quale quella di Chris D’Elia. In quanto televisione, You si limita a raccontare una storia di fantasia che certo prende spunto dalla vita, ma non ne costituisce il riflesso.

IndietroAvanti