Sin dagli albori della settima arte siamo stati abituati a credere che per dar vita alla finzione cinematografica, una delle fasi fondamentali fosse la seduta di trucco: ore ed ore davanti ad un classico specchio dalla cornice abbacinante, trattati da sapienti mani del mestiere i volti degli attori possono assumere un aspetto affascinante o disgustoso, a seconda delle esigenze. Il trucco è inoltre uno step irrinunciabile prima di ciascun ciak: la fronte lucida, il contorno occhi sbafato, le labbra secche, il rossore delle guance sono tutti difetti comuni che se non necessari ai fini della sceneggiatura vanno immediatamente corretti. Eppure non sempre è questa la realtà dei fatti. Prendete il caso di Julie Lake, attrice per lo più sconosciuta se non fosse che dal 2013 interpreta la tossicodipendente Angie nella serie tv Netflix Orange is the New Black. Se chiudete gli occhi, la prima immagine che avrete di lei sarà una delle sue grasse risate a bocca aperta, con denti e gengive di un colore immondo poiché rovinate dalle metanfetamine. Be’, per sua stessa ammissione, bastano appena due minuti per renderla così.

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“Vorrei poter dire che ci vogliono tre ore per rendermi orribile”, ha esordito la Lake in una recente intervista, “invece probabilmente… per il make-up bastano due minuti, mentre per i capelli circa una ventina”. Ma c’è poco da stupirsi, se pensiamo che trattando OITNB di un folto gruppo di detenute nel carcere fittizio di Litchfield, i suoi personaggi non sarebbero credibili col viso imbellettato.

Qualche ricca passata di eyeliner, per esempio, se la concede solo la scontrosa Flaca (Jackie Cruz), mentre ancor più curata è quell’inguaribile sognatrice di Lorna Morello (Yael Stone), ma si tratta di casi isolati e tollerati perché verosimili. Se Julie Lake è costretta ad armarsi di autoironia davanti alla consapevolezza che qualche finto dente marcio e un aspetto acqua e sapone la rendano quasi inguardabile, c’è chi d’altronde non disdegna affatto il trucco minimal e, massimamente, il breve tempo che ciò comporta. Si tratta di Taylor Schilling, che in OITNB è la protagonista Piper Chapman.

Sul suo volto, in effetti, qualsiasi trucco di bellezza risulterebbe immediatamente superfluo, tanto che ormai fa strano vederla tutta imbellettata quando compare sui red carpet. Per l’attrice, ad ogni modo, la schiettezza del look del suo personaggio la aiuta persino a migliorare la propria interpretazione. “Penso sia davvero liberatorio recitare un personaggio che non indossa make-up: elimina un grado di artificiosità, e penso sia ciò che apprezzo di più sulla recitazione, vale a dire lo scavare fino alla verità di un personaggio, una situazione o un contesto, e in certi casi molto trucco aiuta in ciò. Ma in questa circostanza, nella storia di Piper Chapman, il fatto che lei non indossi make-up chiarisce davvero parti interessanti di lei”.

Non guasterebbe che la Schilling ne parlasse anche con Julie Lake: basterebbero queste parole, infatti, per regalare alla collega una prospettiva tutta nuova al suo problema di autostima!