Erin Foster ha risposto alle critiche mosse a Nobody Wants This

Nobody Wants This sembra essere destinato a diventare un grande successo per Netflix, ma la serie TV ha attirato alcune critiche per la sua rappresentazione del popolo ebraico.

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La commedia romantica con Adam Brody e Kristen Bell è stata presentata in anteprima la settimana scorsa, ottenendo il 93% su Rotten Tomatoes e ad oggi è seconda nella Top 10 dei titoli più popolari del servizio streaming.

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Creato da Erin Foster e liberamente basato sulla sua vita, Nobody Wants This racconta l’improbabile storia d’amore tra Noah (Adam Brody), un rabbino anticonvenzionale, e Joanne (Kristen Bell), una podcaster atea e sessualmente libera.

Tuttavia, lo show ha suscitato qualche perplessità. Alcuni membri della comunità ebraica, infatti, hanno criticato la rappresentazione delle donne ebree. Tra questi troviamo Jessica Radloff, autrice di The Big Bang Theory: The Definitive, Inside Story of the Epic Hit Series, che su Glamour ha scritto:

Ne usciamo come donne controllanti, affamate di matrimonio, che vogliono organizzare cene e allontanare chi non condivide gli stessi sogni.

Anche altre personalità hanno sottolineato come Nobody Wants This sia pieno di stereotipi e le donne ebree risultino xenofobe. Date le numerose critiche, Erin Foster ha deciso di risponde, spiegando il proprio punto di vista a LA Times:

Penso che abbiamo bisogno di storie positive sugli ebrei in questo momento. Trovo interessante quando le persone si concentrano su, “Oh, questo è uno stereotipo degli ebrei” quando hai un rabbino come protagonista. Un rabbino giovane, figo e attraente che fuma erba. Questo è l’antitesi di come le persone vedono un rabbino, giusto? Se avessi scritto i genitori ebrei come due attivisti hippie in una fattoria, allora qualcuno scriverebbe “Non ho mai incontrato una persona ebrea così. Chiaramente non sai scrivere personaggi ebrei, non sai cosa stai facendo, e questo non ci rappresenta bene”.

Erin Foster, che si è convertita all’ebraismo dopo essersi innamorata di suo marito, ha aggiunto che era importante scegliere un attore ebreo per il ruolo di Noah. Ha inoltre spiegato che il suo intento era anche quello di mettere in luce la cultura ebraica in una prospettiva positiva.