My Name Is Sara: intervista al regista e all’attrice protagonista del film

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Ecco cos’ha dichiarato il regista in merito all’importanza di raccontare le storie dei sopravvissuti all’Olocausto, com’è stato fatto in My Name Is Sara:

“Se non ricordi il passato c’è il pericolo che quest’ultimo si ripeta nel futuro. Tuttavia sono stato molto cauto sul set nel non fare mai riferimento a ciò che stavamo facendo definendolo ‘importante’. O dicendo a me stesso ‘questo è un progetto importante’. Non volevo mettere quella pressione alla crew e al cast. E ho sperato che in modo naturale le persone l’avrebbero capito da sé. Dunque non mi sentirai definire questo progetto importante ma si tratta di una storia che deve continuare ad essere raccontata.”

A produrre il film e ad avere poi la forza di vederlo, è stato inoltre il figlio di Sara: Mickey Shapiro. L’uomo ha purtroppo perso la madre più di un anno fa e ripercorrere dunque la sua storia attraverso la pellicola è stata per lui una grande sfida. Secondo quanto dichiarato dal regista, Shapiro si è subito detto fiero di My Name Is Sara e di come ora molte altre persone potranno conoscere la storia di sua madre.

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