Fa ridere ma anche riflettere. Se avessimo intenzione di riassumere Flaminia, l’esordio alla regia di Michela Giraud, con poche semplici parole utilizzeremmo questa frase. Al centro della trama della prima prova dietro la cinepresa dell’amata stand-up comedian c’è la ragazza che dà il nome alla pellicola.

Flaminia vive a Roma nord, è prossima alle nozze e pronta a compiere quella scalata sociale bramata più dai suoi genitori (interpretati brillantemente da Antonello Fassari e Lucrezia Lante Della Rovere) che da lei stessa. La sua è una vita vissuta in un ambiente in cui “forma e apparenza sono tutto”. È cresciuta con insegnamenti materni che vedono in massime come “la sciatteria è un crimine” la loro più alta espressione e contornata da un gruppo di amiche poco leali e molto frivole.

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C’è un futuro marito (Edoardo Purgatori) che sembra pendere dalle sue labbra. E due futuri suoceri (interpretati dal compianto Andrea Purgatori e dal volto di Un posto al sole Nina Soldano) non propriamente entusiasti dell’imminente matrimonio. Il velo dell’ipocrisia che contorna la sua vita apparentemente perfetta viene squarciato bruscamente dall’arrivo di sua sorella. Trentenne nello spettro autistico, Ludovica (Rita Abela) è un uragano impetuoso che travolge tutto ma allo stesso tempo è un delicato vento che permette a Flaminia di spazzare via il superfluo. Grazie a Ludovica la protagonista riuscirà a guardare in faccia una realtà con cui ha convissuto per anni ma a cui, nel profondo subconscio, sente di non appartenere.

michela giraud
Michela Giraud in una scena di Flaminia

Per il suo esordio alla regia Michela Giraud si ispira alla storia della sua vita e condisce il tutto con la vena ironica a cui ha abituato il suo pubblico. “È un film che parla la storia d’amore tra due sorelle – ci racconta l’attrice, che della sua opera prima è anche sceneggiatrice e protagonista – io spero che chi vada a vederlo riesca ad aprire gli occhi e a farsi delle domande“.

Michela Giraud: “Spero che chi veda il film riesca a farsi delle domande”

Questo film racconta la storia di persone e anche di corpi che non sono molto conformi. È abbastanza raro trovare nel cinema dei ruoli affidati a fisicità non stereotipate“, aggiunge la co-protagonista Rita Abela. Qui di seguito il video dell’incontro: