Qualche giorno dopo, però, la collera nei suoi confronti venne spazzata via da un’ondata diversa, di solidarietà, testimoniata su Twitter con l’hashtag #WeLoveMarlene. E si può dire che proprio quella circostanza, per la quale era stata vittima innocente del bullismo televisivo, le consentì invero di maturare un’incredibile fiducia in se stessa e nel proprio lavoro, incapace in seguito di farla vacillare di fronte ad attacchi ancor più meschini. Ma soprattutto fu l’occasione per scoprire quali fossero i meccanismi inconsci al pubblico onorando i quali si sarebbe garantita un successo imperituro:

“Le discussioni sui social tra i fan li unirono nella missione di attirarmi di nuovo. Volevano le risposte alle loro domande, e volevano farmi sapere che gli dispiaceva. Erano ancora arrabbiati a proposito di quel bacio, ma anche pieni d’entusiasmo per vedere lo show. Fu quello il momento in cui l’esercito di Pretty Little Liars divenne la mia #PLLFamily”.

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E così, centellinando le risposte ai segreti intorno alle protagoniste, alternando tensione e suo relativo scioglimento con parsimonia, Marlene King è riuscita a farsi perdonare un inciampo creativo dietro l’altro, nella consapevolezza – anzi nell’illusione – che il meglio dovesse ancora venire. Ma è mai arrivato?

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