Maria Esposito e l’infortunio sul set di Mare Fuori 3

Maria Esposito ha subito un piccolo infortunio sul set di Mare Fuori 3. Questo è uno dei tanti piccoli retroscena sulla serie che sono emersi da Ivan Silvestrini. Negli ultimi giorni il regista dello show di Rai Due si sta dedicando a lunghe sessioni di Q&A con i suoi follower e sta rispondendo a diverse curiosità sulla serie del momento.

Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinema

Lungo spazio è stato dedicato alla Esposito, che è entrata a far parte del cast al termine della seconda stagione nei panni di Rosa Ricci. Un’attrice che Silvestrini ha riempito di lodi per il suo enorme talento e la capacità di entrare perfettamente nella pelle della nuova detenuta. E a proposito di Maria, il regista ha raccontato un dettaglio che forse non tutti conoscevano.

maria esposito
Ivan Silvestrini – Instagram stories

Secondo quanto riportato dal regista, Maria Esposito si è infortunata durante le riprese di una delle scene più importanti (e più difficili da girare) della stagione. Ci riferiamo ovviamente al finale del sesto episodio, quando Rosa con un balzo riesce a salvare Futura poco prima che Viola si lascia cadere nel vuoto.

Si è slogata pesantemente una caviglia al settimo salto – ha raccontato Silvestrini – ma siccome non ne avevamo ancora una buona l’ha fatta altre 3 volte. Grazie“. Insomma, nonostante l’infortunio Maria si è comportata da vera professionista e ha portato a casa la scena.

In questi giorni il regista ha anche rivelato che diverse scene che vedono protagonisti proprio Carmine e Rosa nascono da un pizzico di improvvisazione di Massimiliano Caiazzo. È il caso, ad esempio, del soprannome ‘Tarantella‘ che è frutto della sua immaginazione.

Leggi anche la trilogia di Roe: tutto sui romanzi di Daninseries

E non è finita qui. Un’altra scena che nasce, in parte, dalle doti di improvvisatore dell’attore riguarda il momento in cui Carmine soffia la farina verso Rosa e le dice “È ‘o vient“. Infine, anche il momento in cui Di Salvo si avvicina alla Ricci affermando “Me appicciat l’anema” nasce da un’idea dell’attore.