Il finale di Lost: i rischi di restare fedeli allo spirito originale della serie

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Ma il finale di Lost, come puntualmente accadde, avrebbe scontentato moltissime persone. Ne erano consapevoli gli stessi creatori dello show, che accingendosi a scriverlo rifletterono su questo rischio.

“Quando iniziammo a scrivere il finale stavamo facendo colazione nel mio ufficio. E ho detto ‘Senti, nessuna versione del finale sarà mai accolta da tutti, specialmente per uno show in cui ci sono così tanti misteri’. E presto ci rendemmo conto che provare a rispondere a tutte le domande disattese fosse l’ideale per un disastro“.

Determinati dunque a imboccare una strada diversa dalla più richiesta, evitando anche un’arida lista di soluzioni ai vari enigmi, Lindelof e Cuse giunsero al ben noto finale di Lost.

“Lost era tutta una questione di mistero, domande e risposte. Volevamo provare a rispondere a un mistero di cui fino a quel punto dello show non ci eravamo ancora interrogati.

Vale a dire ‘Tutti parlano di orsi polari, botole, della Dharma, di Jacob e dell’Uomo in Nero. Rispondiamo invece al mistero della morte e a cosa si va incontro per raggiungere la grazia’. Una parte del pubblico pensava ‘Questa cosa non era nella mia lista, non ne sono interessato’. Invece noi lo eravamo”.

Insomma, fino all’ultimo gli sceneggiatori non vollero tradire se stessi finendo per accontentare pedissequamente i telespettatori. Scegliere la propria strada, che d’altronde li aveva portati fin dov’erano arrivati, era il proposito migliore. Sì, non gli avrebbe forse garantito un diffuso consenso, ma avrebbe risposto ai soli sentimenti di chi sin dal principio diede vita a quel miracolo televisivo.

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