Sparò al dog sitter di Lady Gaga e rapì i suoi cani: condannato a 21 anni di carcere

L’uomo che ha sparato e ferito il dog sitter di Lady Gaga e ha rubato i suoi bulldog francesi l’anno scorso è stato condannato a 21 anni di carcere. Giustizia è quindi stata fatta per la cantante, il suo aiutante e i cani.

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James Howard Jackson, una delle cinque persone coinvolte nella rapina, ha accettato un patteggiamento e ha dichiarato di non contestare un conteggio di tentato omicidio. “Il patteggiamento ritiene il signor Jackson responsabile per aver perpetrato un atto violento e spietato e fornisce giustizia alla nostra vittima“, ha dichiarato l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles a EW.

Le autorità hanno affermato che Jackson e due complici della rapina non sapevano che i cani fossero di Lady Gaga. Pare quindi che il motivo dietro l’attacco del febbraio 2021 fosse legato al valore dei bulldog francesi. Infatti questa razza può arrivare a costare anche migliaia di dollari. Chiaramente non possiamo sapere con certezza che questo non fosse un attacco mirato alla cantante, ma queste sono le parole dei responsabili.

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Secondo il PM, Jackson e due uomini hanno guidato lungo la San Fernando Valley il 24 febbraio quando hanno avvistato il dog sitter di Lady Gaga, Ryan Fischer, con tre dei suoi cuccioli. Jackson ha sparato a Fischer ed è scappato con due dei cani. Ai tempi, la pop star aveva offerto una ricompensa di 500.000 dollari per i suoi french bulldog. Inoltre aveva elogiato l’eroismo di Fischer, che da allora si è ripreso dalle ferite. “Hai rischiato la vita per combattere per la nostra famiglia. Sei per sempre un eroe”.

Alla fine cinque persone sono state arrestate in relazione all’incidente, inclusa la donna che ha restituito i cani sani e salvi a un dipartimento di polizia, Jennifer McBride.

Per quanto riguarda Fischer, ha detto che Lady Gaga è stata “di grande aiuto” durante la sua guarigione. “Mi ha aiutato così tanto“, ha detto alla CBS This Morning a settembre. “È stata un’amica per me. Dopo che sono stato aggredito, la mia famiglia è stata fatta andare via e mi hanno aiutato dei terapisti del trauma. Sono rimasto a casa sua per mesi mentre gli amici mi confortavano e la sicurezza badava me”.