“Riuscire a parlare della nostra storia in modo diverso rispetto al passato, – ha dichiarato Pif – è già una novità. Dobbiamo fare i conti con il nostro passato per andare avanti, e io nel mio piccolo spero di contribuire in questo”

“Se oggi è possibile prendere in giro la mafia” – ha proseguito l’attore e regista – “senza che ti succeda niente, è grazie a Peppino Impastato. Lui, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono dei miti, ma questo non deve essere un alibi per non fare niente: potenzialmente tutti possiamo essere Borsellino, nella nostra vita. Io me lo ripeto ogni mattina quando mi sveglio”

La fiction,, che sarà unicamente ambientata nel 1979, prenderà fra gli altri in esame gli attentati alla vita del capo della Squadra Mobile di Palermo Boris Giuliano, e del giornalista Mario Francese, miscidando realtà e finzione, coinvolgendo nelle vicende civili di quell’anno l’umanità della famiglia Giammarresi, e fotografando così i due volti della Sicilia, che oggi purtroppo sono le due facce della stessa Italia.

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