La Casa di Carta 5: la morte di *** è legata a quella di Berlino
Le circostanze della morte di Tokyo nel volume 1 di La Casa di Carta 5 ricalcano per molti aspetti quelle di Berlino: ecco perché.
Morte Berlino e Tokyo Casa di Carta
Con l’uscita del volume 1 della stagione 5 di La Casa di Carta, la discussione sulla serie spagnola più celebre al mondo è riaperta. Nelle ore più calde del dibattito, le attenzioni di tutti non possono non essere concentrate sul personaggio di Tokyo, sul quale si è imperniato il quinto e ultimo episodio della prima parte. La ladra che ha il volto della bella Úrsula Corberó si è sacrificata per proteggere gli amici, che così facendo li ha tuttavia lasciati distrutti e inconsolabili. Le conseguenze della sua morte, riuscita a turbare persino l’incrollabile Professore, le scopriremo con l’emissione del secondo ciclo di episodi, il prossimo 3 dicembre. Nel frattempo vediamo in che modo la morte di Tokyo è stata collegata dagli autori di La Casa di Carta 5 all’altrettanto intenso sacrificio di Berlino nella stagione 2.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaSacrificio e riscatto
Il primo aspetto che salta agli occhi consiste proprio nel fatto che entrambi i personaggi, prima Berlino e ora Tokyo, hanno preferito la morte alla resa.
Berlino, gravemente malato e con un passato controverso, ha trovato con la morte il riscatto definitivo. Si è servito di se stesso come scudo per gli altri, ritardando l’intervento della polizia contro la banda di ladri.
Tokyo, ormai ferita alle braccia e alle gambe, ha capito che per lei – come per il primo grande amore della sua vita – era arrivata la fine. E ricordando una vecchia lezione appresa da Nairobi, si è cullata in un ricordo felice non senza mettere anch’essa fuori gioco le forze di polizia.
Dietro una trincea
Non sapendo fino all’ultimo come si sarebbero messe le cose, ma determinati a fare l’impossibile per salvarsi, Berlino e Tokyo si sono entrambi ritrovati dietro uno scudo di sacchi che li hanno protetti fino alla morte. Intorno ai due, nelle diverse scene, la stessa guerriglia, lo stesso smitragliare e le medesime sensazioni dello spettatore.
Prima che la morte li raggiungesse, Berlino e Tokyo si sono ambedue esposti ai colpi del nemico con coraggio e senso di sacrificio.
Le loro scene finali si sono ugualmente concluse con un’esplosione, nel caso di Berlino del tunnel costruito per lasciare la Zecca, e in quello di Tokyo di se stessa, divertitasi a leggere il terrore negli occhi di Gandia.
Rivoluzione come colonna sonora
Sia la morte di Berlino che di Tokyo sono accompagnate da un sottofondo musicale per nulla casuale.
La prima avviene sulle note di Bella ciao, un canto legato da sempre al mondo della Resistenza e che è stato a lungo assunto come simbolo della serie stessa.
La seconda si verifica d’altra parte su una melodia selezionata secondo gli stessi principi. Nello specifico, mentre la ladra prova a resistere da sola alla morsa del nemico, in sottofondo suona Grândola vila morena, altro celebre inno rivoluzionario, associato alla cosiddetta Rivoluzione dei Garofani degli anni Settanta in Portogallo.