Katherine Langford 13 Reasons Why: le critiche per la nomination ai Golden Globes
Katherine Langford 13 Reasons Why: l’attrice criticata aspramente sui social per la nomination ai Golden Globes. Selena Gomez la difende.…
Katherine Langford 13 Reasons Why: l’attrice criticata aspramente sui social per la nomination ai Golden Globes. Selena Gomez la difende.
Katherine Langford 13 Reasons Why – La pubblicazione delle nomination ai prossimi Golden Globes ha dato la stura ad alcune polemiche. Una fra tutti quella che ha visto coinvolta l’interprete di Hannah Baker di Tredici. La protagonista della serie Netflix, risultata peraltro una delle più divorate dal pubblico italiano nel 2017, è stata bersagliata di insulti sui social.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaIl nome della Langford è stato infatti dai più giudicato fuori posto accanto a Elisabeth Moss di The Handmaid’s Tale, o Claire Foy di The Crown. Eppure la giovanissima attrice ha d’altronde conquistato orde di fan tra gli stessi internauti, rendendo 13 Reasons Why lo show più chiacchierato dell’anno.
E se andiamo oltre la mera interpretazione della Langford, è innegabile che il personaggio di Hannah Baker abbia avuto un impatto mediatico fortissimo, riuscendo nell’impresa di sensibilizzare i giovani sul tema del suicidio.
Ciò tuttavia non sembra essere bastato a chi ha ritenuto improponibile l’aver preferito Katherine Langford di 13 Reasons Why ad altre protagoniste femminili di serie TV. Dove sono – si chiede qualcuno – Millie Bobby Brown di Stranger Things o Vanessa Kirby (la Margareth di The Crown)?
allora, Katherine Langford non mi dispiace.. però dai ti prego, nominata con Caitriona Balfe, Claire Foy, Elisabeth Moss e Maggie Gyllenhaal?? #GoldenGlobes
— Roni (@nonexistentdoor) 12 dicembre 2017
#GoldenGlobes nominata Katherine Langford, e Millie Bobby Brown no. Queste sono le ingiustizie della vita.
— stranger glø (@elevensforces) 11 dicembre 2017
Effettivamente sono tante le grandi escluse dalla rosa di nomi (Emilia Clarke, che fine hai fatto?). E’ vero però che sarebbe stato anche impossibile comprenderle tutte. Bisogna dunque ritenere che l’Academy abbia ragionato tenendo conto tanto della qualità recitativa tout court quanto della risonanza di ciascuna interpretazione.