Johnny Depp a Roma

Johnny Depp era tra gli ospiti più attesi alla Festa del Cinema di Roma, che sta tenendo banco in questi giorni nella Capitale. La notizia del suo arrivo ha reso immediatamente introvabili i biglietti per assistere alla conferenza di Puffins, il suo primo progetto dopo la bufera di accuse che lo hanno travolto, e ugualmente alla masterclass svoltasi ieri sera.

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In entrambi i casi, orde di fan hanno assiepato Depp rendendogli a quanto pare impossibile rispettare gli orari dei suoi incontri con il pubblico. Pubblico che, mentre parlava dal palco, non lo lasciava finire una frase senza manifestargli la sua ammirazione con grida, ovazioni e applausi.

La stampa ha sottolineato i suoi vistosi ritardi (quasi tre ore nel pomeriggio, più di una la sera), il look tra il gangster e il gitano, con decine di anelli e bracciali penzolanti. Per non parlare dell’apparente fatica e di una certa indolenza nell’esprimersi, che pare desse l’impressione fosse in piedi da poche ore.

Se il responsabile sia stato il jet lag o chissà che altro, non lo sapremo mai. Quel che è indiscutibile è l’amore del pubblico verso l’attore, malgrado gli ultimi sviluppi della sua vita.

Puffins: un progetto tutto italiano

Tenuto sotto scacco dall’ex moglie Amber Heard, che lo ha accusato di violenze e abusi domestici, Johnny Depp ha tentato il ricorso ma nel frattempo ha ricevuto un sonoro calcio da Hollywood. Lo star system lo ha completamente isolato, togliendogli alcuni dei suoi ruoli più celebri come Jack Sparrow nella saga Pirati dei Caraibi, e rimuovendolo dal cast di Animali fantastici.

Chiamato dall’Italia per Puffins, serie animata in cinquanta episodi pensati per il Web da Iervolino e Lady Bacardi Entertainment, Johnny Depp ha trovato il progetto interessante. E ci si è dedicato come per un ruolo in carne ed ossa, studiando ad esempio espressione e linguaggio dei più piccoli per avvicinare la propria voce nel doppiaggio ai gusti dei bambini. All’interno di Puffins Depp interpreta il personaggio di Johnny Puff, un uccello artico con bandana e chitarra ispirato proprio a lui.

L’attacco a Hollywood

Nonostante si tratti di un impegno di ambizioni oggettivamente più modeste dei suoi soliti film, Johnny Depp vi si è gettato con un entusiasmo che non ha saputo contenere. Mentre verso Hollywood, che d’un tratto lo ha estromesso senza appello, dichiara esplicito:

“Hollywood è ormai per me soltanto un posto di vacanza, un luogo privo di umanità. Il cinema mi ha dato l’opportunità di affrontare tante sfide per creare personaggi accolti quasi sempre con grande gioia dal pubblico. Ma ora non mi interessa più lavorare per quella macchina buona soltanto a sputare formule e priva di conoscenza e capacità.

D’ora in poi voglio girare soltanto film speciali, interessanti, fossero pure diretti da un quindicenne o girati con il cellulare”.

Un attacco del genere denuncia l’insensibilità dell’industria ma tradisce anche il disagio di chi sa d’essere stato messo alla porta e prova a mascherarlo ascrivendo l’accaduto a un volontario passo indietro. D’altronde Hollywood ha accolto Johnny Depp a ventun anni appena, e l’indignazione è comprensibile: la stessa che proverebbe un figlio devoto verso la madre inaspettatamente ostile.