Jensen Ackles spiega di non aver mai fatto il provino per Captain America

Jensen Ackles ha finalmente avuto la possibilità di interpretare Captain America. O almeno, il Captain America del mondo di The Boys. In occasione del lancio della stagione 3, l’attore ha anche fatto chiarezza su un rumor che circola da tempo, negando di aver mai fatto un’audizione per il ruolo nel Marvel Cinematic Universe.

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Nella terza stagione di The Boys, Jensen Ackles si unisce al cast, dove interpreta Soldier Boy. Si tratta di un supereroe modellato sul primo vendicatore della Marvel, ma che in realtà è tutt’altro.

Da tempo si vocifera che Jensen Ackles abbia fatto un provino per il ruolo di Captain America, che alla fine è andato a Chris Evans. Tuttavia l’attore ha confermato a EW che, sebbene possa essere stato in lizza per un breve periodo, non ha mai effettivamente fatto un’audizione.

“Ho fatto un provino per Captain America? No, non l’ho fatto. Non lo so con certezza, era una specie di audizione? Penso che semplicemente delle persone si siano incontrate per parlare di quello e valutare. Comunque non ero disponibile. Quindi, non penso che mi sarebbero venuti incontro. Non sembra un tipo di mondo in cui questo si fa. Mi sarebbe piaciuto essere nel mix, perché Chris Evans e io eravamo soliti scontrarsi per diversi ruoli in passato. Ma, sfortunatamente, non ho combattuto con lui su quello”.

Jensen Ackles comunque si sente di aver ottenuto la sua possibilità ora con Soldier Boy. Nell’universo di The Boys, i super non nascono, ma sono fatti in laboratorio dalla Vought International, che creato un siero, il Composto V, che garantisce alle persone abilità sovrumane. Soldier Boy è stato il primo vero supereroe Vought, creato a tavolino.

“Non è per niente Capitan America. È come se Capitan America rinunciasse al supereroismo e fosse solo quello zio ubriacone e inappropriato. È vecchia scuola. Viene da un’era che sta per essere dimenticata, un tempo passato. Era la seconda guerra mondiale. Ha festeggiato con Hefner nella villa di Playboy. Sicuramente rappresenta, credo, molto di quella mascolinità tossica che è così profondamente radicata nella nostra società”.