Il padre di Jeffrey Dahmer contro Netflix

La storia di Jeffrey Dahmer è tornata da qualche settimana al centro della ribalta. Netflix ha infatti prodotto Dahmer, miniserie creata da Ryan Murphy che racconta l’orribile storia del ‘cannibale di Milwaukee’. Lo show, con Evan Peters nei panni del serial killer, ha infranto ogni record di visualizzazioni sulla piattaforma. Nei primi 28 giorni è diventata la seconda serie in lingua inglese più vista nella storia del colosso dello streaming. Davanti a Dahmer soltanto la quarta stagione di Stranger Things. Non sono mancate però polemiche di ogni tipo.

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L’ultima ha come protagonista Lionel Dahmer, il padre del pluriomicida. Secondo quanto riportato da The Sun l’uomo, oggi 86enne, sarebbe arrabbiato per non essere mai stato contattato da Netflix sulla controversa serie tv. A raccontare questa versione dei fatti è stato il custode dell’uomo, che ha aggiunto che sarebbero state utilizzate senza permesso le registrazioni del team legale di suo figlio in un’altra docuserie che racconta la vita di suo figlio. Si tratta di Conversazioni con un killer: Il caso Dahmer, uscito a inizio ottobre nel catalogo. Da quel che è emerso sembra che Lionel Dahmer viva tranquillamente nelle campagne dell’Ohio. Si è rifiutato di parlare dopo l’uscita della serie di Netflix, ma secondo quanto riferito sarebbe “nervoso” perché i fan si sono presentati nella sua proprietà.

L’assistente dell’uomo ha poi aggiunto che quest’ultimo avrebbe deciso di armarsi per poter proteggersi da eventuali intrusori. “Da tutto ciò che ho visto e testimoniato personalmente, Lionel non è stato contattato per nessuno dei due show su Netflix“, ha dichiarato. “Lionel e i suoi avvocati stanno raccogliendo informazioni e stanno valutando una possibile causa contro il team di produzione o eventualmente contro Netflix“, ha poi aggiunto.

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Jeb (questo il nome con cui ha deciso di farsi chiamare l’assistente) ha poi aggiunto che, pur non avendo guardato per intero la serie, ritiene che Lionel Dahmer non sia stato ritratto in modo corretto.

Lionel era un padre molto premuroso. Stava solo cercando di fare del suo meglio in un momento di incertezza. Pensa che non si sarebbe dovuto fare nulla di tutto questo, tutte le informazioni che devono essere rese pubbliche sono proprio nel suo libro. Tutto il resto è solo glamour e attenzione a dettagli che non sono provati. Quando ho chiesto a Lionel cosa voleva che dicessi alla gente, mi ha risposto: “Tutto quello che ho da dire è nel mio libro”. Ma non si è spinto oltre.