Jason Rothenberg spiega il finale di The 100

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Il morale del finale di The 100 è che finché continuiamo a combattere, siamo condannati per sempre. Finché continuiamo a ucciderci in nome di un paese, di una tribù, della famiglia, siamo condannati a ripetere all’infinito quel ciclo di violenza. Quando però capiamo di far parte della stessa cosa, possiamo andare verso qualunque cosa ci sia più avanti. In questo caso, trascendere. Questa secondo Jason è la morale di The 100. Clarke non ottiene la trascendenza per le sue azioni, dovrebbe essere sola, ma i suoi amici scelgono di stare con lei. In questo modo la famiglia si riunisce e si lascia alle spalle l’eternità, per stare insieme. Sebbene lo show sia stato oscuro in passato, questo finale, dovrebbe portare gioia agli spettatori e far arrabbiare o intristire, ma almeno far sentire un senso di appagamento.

Madi sceglie di non tornare con Clarke, perché non vorrebbe essere l’unico bambino sulla Terra. Loro non avranno figli, questa è l’ultima generazione di sempre, non avranno eredi. Come madre, Clarke, avrebbe preferito che la figlia andasse oltre, invece stare con lei sulla Terra. La scelta di Madi è stata alleggerita dal fatto che Clarke non sarebbe stata sola.

Infine Jason Rothenberg ha voluto parlare di cosa pensa sarà il futuro dei personaggi ora che sono sulla Terra tutti insieme. Secondo lui vivranno insieme pacificamente, e non avranno nessuno da combattere. Scherzando, l’autore si è immaginato Murphy e Clarke a 70 ani che si scontrano per le loro idee contrastanti e nonostante siano tutti schierati, sono troppo vecchi per farsi del male. Tornando serio poi l’autore dichiara che la fine di The 100 non è un per sempre felici e contenti, ma sicuramente un in pace per sempre.

Ma le notizie non finiscono qui.

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