Ray Fisher accusa Josh Whedon di violenza sul set di Justice League: Jason Momoa si schiera contro Warner Bros

Il film Justice League sembra non avere tregua e si apre una nuova battaglia legale, dopo quella con Zack Snyder, che si è conclusa con la ormai prossima pubblicazione dello Synder’s Cut. Ora al centro della nuova polemica c’è Ray Fisher, che nei film DC interpreta Cyborg. L’attore sarebbe testimone di numerosi abusi di potere da parte di Josh Whedon, regista aggiuntivo di Justice League. Nel mirino ci sono anche Geoff Johns, presidente e direttore creativo responsabile della DC Comics e Jon Berg, che avrebbero condonato questo comportamento. Ma Jason Momoa si è schierato con Ray Fisher.

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Ray Fisher ha accusato i due uomini e ha iniziato a cercare testimoni che potessero supportare le sue dichiarazioni. A unirsi alla sua causa è stato, primo tra tutti, Jason Momoa, volto di Aquaman. Sul suo account Instagram infatti ha caricato una storia in cui scrive “Io sto con Ray Fisher”, hashtag che ha fatto il giro del web negli ultimi giorni. Ray Fisher ha infine avviato un’inchiesta contro Warner Bros, per i comportamenti poco consoni sul set del film corale.

Gli stessi due attori sono stati i volti protagonisti della lotta per il rilascio della versione Synder’s Cut di Justice League. Snyder aveva abbandonato il progetto nel maggio 2017, per un lutto familiare e Josh Whedon è subentrato per dirigere le riprese aggiuntive, completando il lavoro come regista non accreditato. Whedon ha stemperato il tono originale del film, aggiungendo più comicità e tagliando completamente alcuni personaggi e riducendo la presenza di altri. Il film originale, con le scene girate dal primo regista, verrà distribuita sulla piattaforma HBO Max nel 2021.

Ma Jason Momoa non si è fermato qui e ha dedicato un post su Instagram alla vicenda di Ray Fisher.

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