Conosciuti anche come i gemelli Fortunato e Domenico Strano di Questo nostro amore 80, Daniele e Umberto Vita si raccontano in un’intervista a CiakGeneration.

A prima vista sarebbero in pochi a dirlo, ma sono molte più di quanto si creda le cose che li distinguono. Senz’altro, i gemelli Daniele e Umberto Vita sono accomunati dal reciproco amore per l’arte in tutte le sue declinazioni. I due fratelli spaziano infatti dal disegno alla musica, dalla danza alla recitazione fino ai complessi tecnicismi del doppiaggio.

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Classe ’90, originari di Messina, non hanno mai cercato di contenere le loro velleità artistiche, lasciandole anzi libere di esprimersi in ogni forma possibile. E dagli esordi nelle TV private, Daniele e Umberto Vita sono approdati prima a teatro e poi in Rai, dove in queste settimane li troviamo nel cast di Questo nostro amore 80. Con il loro approccio spiritoso e sbarazzino alle cose, vestono i panni della versione adulta dei gemelli Fortunato e Domenico Strano. Nelle prossime puntate, insieme ai colleghi coetanei, li vedremo acquisire sempre più peso nelle storie collaterali della fiction.

Ma qual è stata la loro esperienza al fianco di attori del calibro di Anna Valle e Neri Marcorè, che sono da sempre i protagonisti della serie di RaiUno? E’ stata questa una delle domande che abbiamo avuto il piacere di fargli per conoscerli meglio, guardando tanto all’infanzia quanto ai loro sogni per il futuro.

Lavorare in quel clima, con la Valle e Marcorè, vi è servito per cogliere qualche segreto della recitazione?

Daniele: Cogliere? Altroché! Assorbivamo come una spugna! Per esempio la loro grandezza nel recitare davanti ad una telecamera da presa con estrema naturalezza e tranquillità.

Umberto: Osservare, imparare e dimenticare… è un modo per associare la parola recitare all’essere “credibile, vero”. Sembra difficile da capire, ma ho imparato che bisogna in qualche modo “essere quel personaggio, viverlo”. Lavorare al loro fianco è stato meraviglioso, è stata una Scuola straordinaria!

Ci sono aneddoti divertenti che vi hanno visto protagonisti insieme al resto del cast, durante le registrazioni della fiction?

D: Il mio primo giorno di set avrei dovuto raggiungere Caterina (Diletta Rossi) lungo le scale dell’Universtià di Torino. Sarei dovuto salire di corsa su un panchetto di legno. Sono scivolato a terra e scomparso dal primo piano della macchina da presa. Ho solo avuto il tempo di dire “Ehi, Caterina…”. La regista ha urlato STOP ridendo, ed io… imbarazzo totale davanti a tutta la troupe! Che figuraccia! Diletta è un’amica speciale: mi faceva sempre sentire a mio agio.

U: Quando in ogni scena con Neri avevo bisogno di essere più alto, mi preparavano sempre un piccolo banchetto da mettere sotto i piedi. Si prendeva gioco di me, è stato troppo divertente!

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