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Alessio Lapice: ‘Imma Tataranni grande esercizio, il mio Calogiuri vi stupirà’
Intervista ad Alessio Lapice, che racconta l’esperienza sul set di Imma Tataranni e cosa aspettarsi dal suo Calogiuri nelle prossime…
Intervista ad Alessio Lapice, che racconta l’esperienza sul set di Imma Tataranni e cosa aspettarsi dal suo Calogiuri nelle prossime puntate della fiction.
Ha sorpreso felicemente, nella domenica sera che Rai 1 dedica alla lunga serialità, il debutto di Imma Tataranni – Sostituto Procuratore. La fiction, girata in Basilicata e ispirata ai gialli di Mariolina Venezia, ha raccolto infatti più di 5 milioni di spettatori davanti al piccolo schermo. Un risultato promettente e che già inorgoglisce i vertici di rete, i quali potrebbero aver individuato il loro Montalbano in gonnella. Il merito di ciò va ascritto a un mix di fattori che spaziano dal solido impianto narrativo alla travolgente energia della protagonista, capace d’infondere il giusto spirito nelle proprie indagini. Nel cast, oltre alla sorprendente Vanessa Scalera, scelta per dare un volto a Imma Tataranni, troviamo anche Alessio Lapice.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaLapice è co-protagonista nel ruolo del giovanissimo Ippazio Calogiuri, schivo e insicuro appuntato che segue Imma in tutte le sue inchieste. Verso l’ispettrice, Calogiuri prova un’ammirazione speciale che confonde con sentimenti più intensi. Ma mentre approfondirà il rapporto con l’ispettrice la vita lo metterà anche di fronte a un se stesso più maturo e consapevole. Dell’evoluzione del personaggio e di com’è stato lavorare in una produzione del genere, ce ne ha parlato direttamente Alessio Lapice.
Abbiamo raggiunto il ventottenne originario di Castellammare tra un impegno e l’altro, cedendo subito alla curiosità di sapere a cosa stia lavorando attualmente.
“Mentre finisco la promozione di Imma, mi sto preparando alle riprese di un nuovo film. Non posso dire molto, ma si tratta di una co-produzione internazionale girata in più lingue”.
Come scopriremo in seguito, Lapice sarà nel cast di Io sto bene, opera prima del regista Donato Rotunno. In queste ore però continua il fermento e l’entusiasmo intorno ai risultati dell’esordio di Imma Tataranni.
Alessio Lapice: l’esperienza sul set di Imma Tataranni e il lavoro su Calogiuri
Alessio, qual è il tuo stato d’animo per i risultati della prima puntata di Imma, e che bilancio fai dell’esperienza sul set?
“Sono molto felice per il pubblico che ha seguito la serie. Sul set mi sono trovato molto bene, sono stati quasi sette lunghi mesi di riprese, ma mi porto dentro tanti bei ricordi. Soprattutto perché ho lavorato con un gruppo di colleghi bravissimi, straordinari sia come persone che come compagni di questo viaggio. Poi è stata una sfida molto interessante, perché Calogiuri era un personaggio con una storia che non avevo mai praticato. Mi ha affascinato la crescita che avrebbe avuto e che, dal ‘bambino pulito’ dell’inizio, nel terzo episodio lo porterà a incontrare l’uomo e a decidere cosa fare”.
Come hai lavorato con il regista Francesco Amato? Ti ha aiutato nella costruzione del personaggio o ti lasciava libero di esprimerti?
“Con Francesco abbiamo pensato sin dall’inizio a che dimensione dare a Calogiuri, che come altri personaggi della storia, sulla carta ingessati nei loro rigidi attributi, rischiava di scadere in un cliché. Abbiamo cercato di trasmettere la sua innocenza attraverso volto e occhi. È vero, Francesco è un regista molto attento ed esigente, ma proprio per questo nelle sue mani mi sentivo sicuro. Lavorando in una serie lunga, dove si gira tutti i giorni e spesso le scene di una stessa giornata appartengono ad episodi diversi, si ha bisogno di grande concentrazione. Anche sull’aspetto narrativo, per non lasciarsi distrarre dal contorno e dall’impegno tecnico, altrettanto fondamentale. Insomma, è stato un grande esercizio”.
Il rapporto con Vanessa Scalera e il resto del cast
Con Vanessa Scalera, invece, avete dovuto costruire un rapporto anche dietro alle telecamere, per simulare l’intesa di Imma e Calogiuri?
“Sicuramente ci ha aiutato passare molto tempo insieme: ci incontravamo ogni mattina a colazione, a pranzo, a cena… Poi, soprattutto all’inizio, provavamo anche a telecamere spente. Ma nel corso delle riprese abbiamo trascurato questo aspetto lasciandoci andare davanti alla macchina da presa”.
Sul lavoro ti è mai capitata una situazione analoga a quella tra Calogiuri e Imma? In altre parole, hai mai provato sentimenti o un’ammirazione speciale per una donna più grande di te?
“Se sei in scena è difficile che succeda una cosa del genere, perché all’uomo subentra l’attore e anche se hai qualche genere di rapporto con una persona, passa in secondo piano mentre lavori. Di Vanessa posso dire che mi hanno positivamente colpito la sua forza e la sua grande energia. Sembrava infaticabile, correva sempre ovunque e per tante ore su quei tacchi e non si stancava mai…”
In ciascun episodio della fiction il cast si arricchisce di volti noti della TV e del cinema. C’era qualcuno con cui già speravi di lavorare e che è capitato sul set?
“Sono stati tanti coloro con cui mi è piaciuto lavorare. Ma è stato soprattutto bello rincontrare vecchi amici come Massimiliano Gallo, con il quale avevo già lavorato in Nato a Casal di Principe, film con cui sono stato a Venezia e che ha segnato un passaggio molto importante nella mia vita e nella mia carriera. È stato emozionante ritrovarlo in un’altra veste e fare una cosa diversa insieme. Ma è stato bello lavorare anche lavorare con tanti altri che non conoscevo e che mi hanno piacevolmente sorpreso… Eravamo un bel gruppo affiatato ed erano tutti molto disponibili”.
Punto di vista su cinema e TV
La TV e il cinema che stai facendo sono quelli che ti immaginavi da ragazzo, o il mondo dello spettacolo ti ha anche dato qualche delusione?
“Io in realtà non ho mai smesso di immaginare cose, e penso che quando non lo farò più dovrò preoccuparmi… Come in tutte le cose, comunque, alcuni giorni il lavoro mi dà cose più belle e altri mi mette di fronte a sfide e ostacoli che però, una volta superati, gratificano ancora di più. Del resto, almeno per il momento non ho avuto grandi delusioni, anzi sono molto contento delle mie esperienze. Anche se quando le rivedo trovo mille difetti, mi piace sempre di più pensare agli aspetti positivi di quelle cose…”
Le indagini della Tataranni portano alla luce aspetti anche tristemente inediti della malavita. Pensi che tematiche del genere siano ancora necessarie al cinema o sulla TV italiana, o forse se ne parla anche troppo e bisognerebbe cercare idee più originali?
“È una scelta cinematografica o televisiva sulla quale è difficile sindacare. Sappiamo però che da sempre la cronaca e la denuncia fanno più rumore delle cose belle. Io probabilmente direi che andrebbero fatti anche più film che ti fanno sognare, storie diverse… Resta il fatto che il genere a cui appartengono film o serie dedicati a questi argomenti hanno un appeal diverso e più accattivante degli altri. È una scelta spesso dettata dal richiamo del pubblico, che va al di là della nostra volontà. In ogni caso io preferisco sempre le storie vere, che fanno bene sia al pubblico sia a noi attori per la responsabilità che portano con sé”.
Ed è stato più difficile calarsi nei panni di un camorrista in Gomorra o “regredire” selvaggiamente in quelli di Romolo nel Primo Re?
“Ogni ruolo ha le sue difficoltà, anche se sicuramente Il Primo Re ha avuto delle difficoltà che difficilmente mi capiteranno, come il sangue, il freddo, l’acqua, posti impensabili in cui girare… Fisicamente è stato più difficile Il Primo Re, ma se si parla di personaggi in sé allora sono tutti difficili, perché rappresentano ciascuno una storia, una vita intera”.
Conosci il mondo delle serie TV, e ce n’è magari una nella quale ti sarebbe piaciuto recitare?
“Ne vedo una marea, mi piacciono un sacco. Sto recuperando Peaky Blinders, di cui amo il protagonista e mi sarebbe piaciuto molto avere il suo ruolo. Ma mi è piaciuto moltissimo anche Narcos, soprattutto perché ho una passione particolare per lo spagnolo e vorrei recitare in quella lingua. poi Ozark di cui ho adorato la sceneggiatura”.
Il Calogiuri di Alessio Lapice vi aspetta ogni domenica sera alle 21.25 su Rai 1 per un nuovo episodio di Imma Tataranni – Sostituto Procuratore.