La confessione del regista di Harry Potter

Non tutte le scene di Harry Potter e la pietra filosofale hanno soddisfatto pienamente il suo regista. Chris Columbus ha diretto alcuni dei film più importanti che hanno accompagnato l’infanzia di molti. Dal grande classico natalizio Mamma ho perso l’aereo a Mrs. Doubtfire fino ai primi due capitoli della saga ispirata ai romanzi di JK Rowling.

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Quest’anno Columbus è tornato nelle sale con il ruolo di produttore. C’è lui dietro la rivisitazione di Nosferatu, horror che arriva a più di 100 anni dal primo storico film. Tra i protagonisti del reboot troviamo Lily Rose-Depp, Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson e tantissimi altri interpreti hollywoodiani.

In questi giorni pertanto il regista e produttore è impegnato in una lunga campagna promozionale in cui ha parlato anche del capitolo Harry Potter. In particolare, durante un’intervista con The Hollywood Reporter, Chris Columbus ha confessato di non aver apprezzato la resa finale di una delle scene presenti nel film.

La sequenza in questione è quella del Tranello del Diavolo. Si tratta di una particolare pianta magica formata da diversi rami che diventa sempre più forte e soffocante quando il malcapitato di turno cerca di combatterla. Harry, Ron e Hermione si imbattono in questo arbusto mentre tentano di arrivare alla Pietra Filosofale.

harry potter regista
Daniel Radcliffe ed Emma Watson in Harry Potter e la pietra filosofale

Sarà la Granger a trovare la soluzione e a consigliare ai suoi amici di non muoversi per poter superare indenni l’ostacolo. Il regista di Harry Potter e la pietra filosofale ha confessato di non essere stato particolarmente soddisfatto dal risultato finale. Proprio per questa ragione aveva richiesto dei miglioramenti fatti n post-produzione che erano stati però respinti da un produttore esecutivo.

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Uno dei dirigenti mi ha detto: ‘Beh, non importa se quella scena non è bella come le altre scene del film. Va bene così – ha ricordato Columbus – Così mi sono detto che non avrei mai detto una cosa del genere se avessi prodotto per qualcun altro“.