Glow: è divertente!

Dalle produttrici di Orange is the new Black, non potevamo che aspettarci uno show all’altezza. Benché la comicità di Litchfield sia assolutamente insuperabile, Glow riesce a tenerle testa. I vari personaggi hanno sia sfumature drammatiche, sia altre più divertenti, ma anche nei momenti più tragici, la serie non diventa mai pesante e mantiene sempre una leggerezza di fondo. Invece che arrovellarsi in scene pretenziosamente angoscianti, lo show mantiene sempre dei toni comici che gli permettono di essere godibile e di non sfociare mai nell’eccessivo.

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È serio!

Come la stragrande maggioranza degli show di Netflix, Glow non è solo comicità allo stato puro, ma permette anche di riflettere. Sono moltissime le commedie di Netflix che sotto un’apparente leggerezza, celano messaggi importanti. Stiamo parlando di colossal come appunto, Orange is the new Black, oppure di serie più di nicchia come Ubreakable Kimmy Schmidt o Master of None. Così, anche Glow, pur mantenendo dei toni ironici, affronta dei problemi e delle tematiche serie: gli stereotipi vengono esposti, rivoltati, ingigantiti e infine smontati; il (neanche tanto sottile) maschilismo viene messo a nudo e, nonostante lo show sia ambientato negli anni ’80, è chiaro che la critica è rivolta anche ai giorni nostri. Glow vuole combattere tutto ciò che è normale, banale, e limitato entro certi confini ben definiti.

Ma non è tutto…

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