L’autore di Game of Thrones George R.R. Martin racconta cosa gli ha ispirato l’incredibile stuolo di morti nella sua serie di romanzi. E’ stata tutta colpa di Tolkien!

Che ci fosse lo zampino del Signore degli Anelli, nella sua saga dai connotati ora epici ora vistosamente fantastici, lo avevamo subodorato da tempo. Ma che J.R.R. Tolkien fosse persino responsabile delle eclatanti morti di Game of Thrones, era difficile sospettarlo. Ciò è quanto ha recentemente sostenuto l’autore del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco, George R.R. Martin.

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Lo scrittore è stato ospite della trasmissione The Great American Read, dove oltre ad illustrare gran parte del suo processo creativo ha dovuto affrontare questioni direttamente connesse alla trasposizione televisiva dei suoi romanzi. Quando nell’intervista si è riconosciuto che in molti ce l’hanno ancora con lui per le truculente Nozze Rosse, Martin ha preso il toro per le corna. E senza alcun timore di ripercussioni ben più grandi (certi fan di Tolkien sentono stridere le orecchie quando si avvicinano Il Signore degli Anelli e Game of Thrones), ha spiegato le origini della sua apparente crudeltà.

Se il suo ciclo di romanzi gocciola del sangue dei personaggi più amati dal pubblico, sembrerebbe colpa di Gandalf il Grigio. Lo scrittore ricorda infatti con sentimenti ancora vividi il dolore provato nella lettura del capitolo in cui lo stregone che gli era tanto affezionato perdeva la vita.

“Non riesco a spiegare l’impatto che ha avuto in me all’età di tredici anni… Non puoi uccidere Gandalf!”

E vediamo come Martin ha proseguito nelle sue giustificazioni…

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