Sansa Stark (Sophie Turner): un personaggio in evoluzione

“L’odio” per Sansa Stark nasce nella prima stagione, quando la giovane lady ci viene presentata come una tredicenne sprovveduta, sognatrice e dedita a quelli che nel Westeros vengono considerati “lavori da donna”. Subito nasce spontaneo il confronto con la sorella Arya, più giovane di qualche anno ma già molto più determinata. Se di per sé il solo concetto del confronto tra due personaggi è profondamente sbagliato (come si fa a giudicare allo stesso modo due personaggi così diversi?), nei primi episodi è normale cadere nel tranello del “quale delle due sorelle è migliore?”. La risposta è sempre la stessa: Arya Stark, quella più forte e che vuole diventare una guerriera.

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Perché bisognerebbe preferire Sansa? Apparentemente non ha grandi qualità, tutto ciò che desidera è sposare il principe, vivere una vita agiata con molti figli e diventare regina.

Con il proseguire delle stagioni però, appare chiaro che il presunto divario tra le due sorelle è in realtà un escamotage iniziale che dovrebbe portare gli spettatori ad apprezzare ancora di più l’evoluzione di Sansa Stark.  Sansa subisce torture immaginabili, trascorre gli anni peggiori della sua vita tra le grinfie prima di Joffrey, poi di Ramsay Bolton.

Tutto questo, più la vicinanza con Lord Baelish, la forgia e fa sbocciare quelle qualità che sono sempre state in lei, seppur sepolte sotto i dogmi della società: determinazione, intelligenza, lungimiranza, saggezza e un’enorme forza d’animo.

Molti spettatori però sembrano non notarlo, e continuano nel loro perenne e cieco confronto con la sorella Arya e, ultimamente, anche coi fratelli Jon e Bran.

Ecco cos’è successo!

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