Intervista a Fiorenza D’Antonio

Lucilla Altieri è il ruolo che Fiorenza D’Antonio aspettava da un po’. Una parte che avrebbe potuto arricchire con un pizzico di pepe una carriera decollata in poco più di due anni: quello dell’antagonista senza scrupoli, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi.

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L’attrice napoletana è nel cast di Gloria, la fiction non convenzionale per il pubblico di Rai Uno diretta da Fausto Brizzi con protagonista Sabrina Ferilli. Lucilla è un’ “arrampicattrice“, come si diverte a definirla la sua interprete, parlando di una sorta di animale ibrido metà attrice e metà arrampicatrice sociale.

Un personaggio che si discosta dai ruoli, decisamente più positivi, che la D’Antonio ha interpretato nei suoi progetti precedenti. E proprio per questa ragione Lucilla assume per Fiorenza una veste speciale, che le ha permesso di mettersi alla prova con qualcosa di diverso e di distante.

Ne ha fatta di strada Fiorenza D’Antonio dal secondo posto ottenuto a Miss Italia nel 2018. Studiando, preparandosi e mettendosi costantemente in discussione l’attrice ha conquistato il ruolo di Bianca ne Il Commissario Ricciardi (di cui sono attualmente in corso le riprese della terza stagione). Pochi mesi fa l’abbiamo poi vista nei panni di Marzia ne I fantastici 5, fiction campione di ascolti di Canale 5.

La recitazione risponde a un’esigenza quasi vitale di Fiorenza scoperta sin da quando era una bambina. A soli 11 anni l’attrice ha iniziato a studiare le arti circensi, che furono il suo vero e proprio primo contatto con il palcoscenico. Ecco cosa ci ha raccontato.

D: Il tuo personaggio in Gloria è quello di Lucilla. Come ce la presenteresti?

R: È un’ “arrampicattrice”, un’arrampicatrice sociale che vuole fare l’attrice. Nelle prime due puntate non si è evinta ancora la complessità del personaggio, i suoi piani e le sue vere intenzioni. È una ragazza molto determinata, molto sicura di sé e pronta a fare di tutto per ottenere ciò che vuole.

D: È un ruolo molto diverso dai tuoi precedenti. Cosa ti ha convinto ad accettarlo?

R: Finalmente avevo modo di interpretare una cattiva. È stata una grande opportunità perché ho potuto mettermi in gioco come donna seducente. Sono tutti molto diversi i personaggi che per ora ho avuto la fortuna di interpretare ma la parte della femme fatale non mi era ancora stata data. Tutte le attrici vogliono interpretare l’antagonista. 

D: Gloria racconta in maniera ironica ma allo stesso tempo onesta il mondo dello spettacolo (e del lavoro in generale). Un mondo dove spesso si ha a che fare con personaggi come Lucilla. Quante Lucilla Altieri hai incontrato nella tua carriera?

R: Ma devo dire sempre meno. Nel mio campo sono cambiate molto le cose e va sempre meglio. Siamo tutti molto preparati. Solitamente se non sei all’altezza ti torna indietro come un boomerang. Se hai preso un ruolo per una raccomandazione poi comunque il risultato lo vedono tutti. Il nostro è un lavoro abbastanza onesto, non ti puoi nascondere. Si vede se siamo o meno all’altezza di quello che ci è stato assegnato.

D: C’è qualche caratteristica di Lucilla che ti piacerebbe rubare?

R: Le cose positive ce le abbiamo in comune: la grinta, la tigna, la cazzimma (forse lei ne ha di più). Sono contenta di come sono, perché credo in me stessa ma mi metto molto in discussione e non ho paura di buttarmi. Forse le ruberei l’adattabilità, lei ha una maschera per ogni situazione. Io qualche momento di imbarazzo, per troppa sincerità e onestà, l’ho creato nella vita. Sto crescendo però anche da questo punto di vista.

D: Come è stato condividere il set con Sabrina Ferilli, un’icona della tv e del cinema? Cosa hai imparato spiandola sul campo?

R: Lei è sempre sul pezzo, è un carro armato in scena. Ho imparato sicuramente che la riservatezza è utile a concentrarsi. Lei è molto seria come professionista ma poi ha una grande leggerezza. Sa prendersi in giro ma lo fa con serietà. E poi è brava a vestire la verità di ironia, dice sempre quello che pensa alla fine ma sa come farlo. Non si è mai messa a fare lezioni, lei è una grande compagna di scena. Tra l’altro è una che improvvisa molto e quindi ti tiene sempre sull’attenti. Nel mio mestiere è importante “mettere in difficoltà l’altro” in scena perché vuol dire stimarlo. Tiene l’attenzione alta, si creano nuovi stimoli. Questo è stato il bello di Sabrina, non mi ha mai trattato con sufficienza. È stato un bel lavoro.

fiorenza d'antonio
Fiorenza D’Antonio in Gloria – credits Rai

D: Nel 2018 è arrivato il secondo posto in Miss Italia. Questo risultato è stato più un trampolino di lancio o un pregiudizio da estirpare per te?

R: Non mi hanno mai guardata male per questa cosa. Sicuramente è stato per me il momento in cui ho preso consapevolezza che io ci stavo bene su un palco e davanti a una macchina da presa e che mi piaceva il mondo dello spettacolo. È stata una bella botta sulla spalla. Volevo fare l’attrice da quando ero bambina ma sono sempre stata un po’ fifona. Quello è stato un momento di rivelazione, un grande incentivo.

D: Un anno particolarmente fortunato perché in top 3 quell’anno c’era anche Chiara Bordi, che hai di recente ritrovato ne I fantastici 5...

R: Ci siamo veramente conosciute sul set della serie. Siamo diventate molto amiche grazie a I fantastici 5. Lei è stupenda, simpaticissima. È una persona di sani principi, una che lotta per le cose importanti della vita, ha una testa esagerata. In realtà ci siamo dette che ci piacevamo già durante Miss Italia, c’eravamo annusate ma non avevamo approfondito. Miss Italia è una specie di frullatore, alla fine leghi principalmente con chi condividi la stanza o chi ti trovi a provare i balletti. Ritrovarla ne I fantastici 5 è stato un gran regalo, una bella sorpresa.

D: Ci sono notizie su un’ipotetica seconda stagione?

R: Non si sa ancora. A brevissimo sapremo. È piaciuta molto, tra l’altro è una serie che ha senso di esistere. Potrebbe andare più a fondo, secondo me, su certi temi. Io la vorrei fare, ormai siamo una combriccola di amici. È bello lavorare con loro.

D: Il Commissario Ricciardi, I Fantastici 5 e Gloria: in poco più di due anni la tua vita è cambiata. Sei riuscita a realizzare qualche sogno?

R: Io sono felicissima. Sono molto grata per la vita che sto vivendo. Le persone che amo stanno bene, io sono felice, faccio il lavoro che amo. Anche i ruoli che ho avuto sono stati e sono molto stimolanti. Mi sento sulla via giusta. Sono felice di essere riuscita a fare il lavoro che sognavo di fare. Mi dico sempre che faccio un lavoro che mi potrebbe far vivere tutte le vite che vorrei vivere.

D: E a proposito de Il commissario Ricciardi, in questi giorni ti trovi sul set della terza stagione dove torni a interpretare il ruolo di Bianca. Senza anticiparci troppo, sei soddisfatta dell’evoluzione che avrà il tuo personaggio? 

R: Sì, sarà tosta. Devo dire che è stato bello incontrare di nuovo Bianca e ho capito cose nuove. Bianca è un personaggio meraviglioso perché nel suo caso esistono i libri (i romanzi di Maurizio De Giovanni da cui è tratta la serie, ndr). Conosco anche quello che pensa, che non viene detto e non c’è nella sceneggiatura. So come è descritta dalle persone che la conoscono, le sue riflessioni intime. È una fortuna indescrivibile. Tra l’altro ho letto anche i libri successivi, spero che continueremo a raccontare la storia del commissario Ricciardi. 

D: Una cosa che mi ha colpito molto del tuo cv è lo studio delle arti circensi. Come è nata questa passione?

R: Forse è da lì che mi è nata la passione per la recitazione. Nel mondo del circo puoi essere chi vuoi. L’ho scoperto a 11 anni e l’ho praticato per altri 11 anni. Ora ho perso quella forza, devi essere molto allenato per fare una cosa del genere. Ho avuto la fortuna di avere degli insegnanti stupendi. Ho avuto Kyo De Vincenzo, un uomo aperto mentalmente. Incontrare una figura del genere a 11 anni è stato illuminante per me. Ci diceva di portare ogni volta qualcosa che ci aveva stupito (una canzone, un libro, un quadro) e lavoravamo su questo per poi trasferirlo sugli attrezzi. Era un continuo porsi domande, scoprire l’arte.

D: La tua serie tv preferita?

R: Boris! Ho pensato a Carolina Crescentini per la preparazione del mio personaggio in Gloria. Boris, secondo me, è la serie italiana più bella che sia stata fatta. Tra l’altro quando sono entrata nel cast di Gloria ero felicissima perché c’era Massimo Di Lorenzo (uno degli ‘sceneggiatori’ di Boris, ndr), c’era Luca Angeletti che ho amato in Tutti pazzi per amore. Vedevo Capri con mia madre e ho ritrovato Sergio Assisi. In quel momento ho detto ‘cacchio, sono vicina alle persone che ho guardato in televisione e sono miei colleghi’ e mi sono detta ‘sì, qualche sogno ho iniziato a realizzarlo’.