La rivelazione di Fiona Shaw

Molto spesso nella vita otteniamo qualcosa che ci troviamo al posto giusto nel momento giusto. Lo sa benissimo Fiona Shaw, che ha ottenuto uno dei ruoli più celebri della sua decennale carriera grazie a una scelta fatta quasi fortuitamente.

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L’attrice irlandese ha interpretato zia Petunia all’interno della saga di Harry Potter. Una parte sicuramente secondaria rispetto ai protagonisti principali e a un cv strabiliante tra cinema e tv. Eppure in tanti ricordano Shaw anche per la sua performance in una delle saghe cinematografiche più apprezzate di sempre.

In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair, Fiona ha svelato che stava per perdere l’opportunità di far parte del cast delle pellicole. All’epoca dei fatti infatti l’attrice fu convocata per due provino diversi. Il primo era per un film del regista italiano Bernardo Bertolucci, l’altra per un piccolo mago che di lì a poco avrebbe cambiato la storia del cinema.

“E ho pensato: ‘Beh, ne prenderò uno’. Suppongo che preferirei quello di Bertolucci, probabilmente più mio. Ero un’idiota – ha ricordato Fiona Shaw – Non avrei potuto concepire il successo di queste cose“.

“Harry Potter è una specie di religione. Quindi è stato un privilegio fenomenale. Ero in una sezione molto speciale con Richard Griffiths e i due bambini, Harry Melling e, naturalmente, Harry Potter [Daniel Radcliffe], insieme nelle cucine anno dopo anno“, ha ricordato.

“Ho avuto poco a che fare con le scene scolastiche, a parte pranzare con Maggie Smith o Alan Rickman, che erano miei amici. L’effetto è stato di gran lunga superiore alle mie sensazioni“, ha aggiunto Shaw. In questi giorni l’attrice è impegnata con la promozione della seconda stagione della serie AppleTV+ Bad Sisters, di cui è protagonista.

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Qualche giorno fa Fiona aveva anche fatto una velata critica alla scelta di raccontare nuovamente la storia di Harry Potter, questa volta in una serie tv. “Come vi permettete! Auguro loro ogni bene. Voglio dire, le storie possono essere raccontate di nuovo? Devono essere raccontate nel tempo. Sembra che non ne sia passato da quando lo abbiamo fatto noi. Ma forse è per una nuova generazione“, aveva dichiarato.