Filippo De Carli si racconta

Una carriera appena iniziata ma già ricca di successi e di esperienze importanti quella di Filippo De Carli. Abbiamo avuto la possibilità di fare quattro chiacchiere con l’attore trentino a distanza di qualche giorno dall’uscita su Netflix della seconda stagione di Guida astrologica per cuori infranti. Nella serie Filippo interpreta il ruolo di Giorgio, un giovane deejay che entra quasi per caso nella vita della protagonista Alice. De Carli ha fatto un bilancio della sua carriera e ci ha raccontato anche un simpatico aneddoto avvenuto sul set di House of Gucci, in cui ha avuto un piccolo ruolo.

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Ecco cosa ci ha svelato:

D: In “Guida astrologica per cuori infranti” interpreti il ruolo di Giorgio, che entra come una ondata di freschezza e di buonumore nella vita della protagonista Alice. Ti somiglia o è diverso da te? 

R: Partiamo dal presupposto che abbiamo due segni zodiacali diversi. Giorgio è Scorpione, mentre io sono Toro e una grande passione che ci accumuna, forse l’unica, è quella per la musica. È una componente fondamentale del nostro vivere. Giorgio è un ragazzo molto giovane, ha 19 anni e penso che non abbia ancora capito e trovato il suo posto nel mondo. È una persona che deve ancora accettare il suo essere. Da un lato è un animale da discoteca, perché fa il deejay per mantenersi, e poi ha questo lato molto intimo che fa fatica a far vedere alle persone. Ad esempio Alice è una delle prime persone a cui fa sentire le sue canzoni. Io e Giorgio siamo molto differenti, ma è bello questo perché ti dà modo di scoprire cose all’interno dei panni di un’altra persona.

D: Come hai sottolineato Giorgio è dello Scorpione. Quali sono secondo te le caratteristiche che lo riconducono a questo segno in particolare?

R: Lo Scorpione, come ci insegna all’interno della serie il buon Tio, tende ad essere molto misterioso. Ti fa vedere tante sfaccettature ma mai una completa. E poi c’è un’altra caratteristica che è questa forte sensualità e forte senso di amatore. Penso che siano queste le caratteristiche che possiamo trovare nel personaggio di Giorgio.

D: Da quel che si è visto nella serie, e senza spoilerare troppo, sembra che la tua storyline sia conclusa. Ti rivedremo in un’eventuale terza stagione?

R: Vorrei tanto ma purtroppo non so niente. Io credo, essendo una serie tratta da un romanzo di Silvia Zucca (vincitore del Premio Strega), che abbia un po’ concluso il suo ciclo. Nel romanzo ci sono 12 capitoli dedicati ai 12 segni zodiacali, così come gli episodi della serie. Quella che dico è solo un’ipotesi, lo scopriremo insieme.

D: Con “Guida astrologica per cuori infranti” sei entrato nella grande famiglia di Netflix. Sogna in grande: in quale serie tv internazionale ti piacerebbe recitare?

R: Mi piacerebbe tanto “Il metodo Kominsky“, sono tanto affezionato a questa serie. Un cast stellare tra Alan Arkin e Michael Douglas. Oppure anche “Chiami il mio agente“, una serie francese con Camille Cottin come protagonista. Quando ti affezioni a un progetto inizi a fantasticare e pensi “che figata se io fossi lì dentro”. Consiglio vivamente a chi non le ha viste di recuperarle.

D: Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto il cuore infranto, che sia per amore, lavoro o altro. Qual è la ‘guida’ che hai seguito e che segui per uscire dai momenti no?

R: Uno dei sieri che utilizzo per lenire le ferite è sicuramente tornare nel mio nucleo familiare. Le prime persone che sento in assoluto sono la mia famiglia, anche solo al telefono, perché mi riporta a una condizione di pace che è essenziale per ascoltarsi e capire cosa va, cosa non va e cosa c’è da cambiare.

D: Se penso all’oroscopo mi viene subito in mente Paolo Fox, che da anni dà i voti a ogni segno zodiacale basandosi su diversi aspetti della vita di ognuno. Ti chiedo di fare la tua personale classifica tra famiglia, salute, amore e lavoro.

R: Forse metterei al primo posto la famiglia, poi l’amore, la salute e il lavoro. Famiglia e amore secondo me vanno di vari passo, per quanto mi riguarda sono molto connesse.

D: Qual è il segno con cui hai avuto più problemi sul lavoro? 

R: Il lavoro che ho la fortuna di fare si basa molto sulle interazioni e i rapporti tra persone. Io ho notato una cosa nella mia esperienza, che forse con il segno del Leone ho delle difficoltà. Ma in realtà non sono molto attento a queste cose, quando lavoro con una persona mi baso molto sul mio istinto e su come mi trovo. Però è capitato di avere dell’astio con alcune persone nate sotto il segno del Leone. Che poi in realtà è anche bello che ci sia (l’astio, ndr), perché se approfondito può anche creare dei legami molto forti e spesso e volentieri bisogna andare oltre.

D: Qual è invece quello con cui hai o hai avuto più affinità?

Trovo grande affinità con Bilancia, Ariete, Toro e Pesci. Questi quattro segni li trovo abbastanza affini alla mia persona.

D: Tu hai avuto un ruolo in House of Gucci, il film con Adam Driver, Lady Gaga e tanti altri. È vero che hai improvvisato una scena e che il regista Ridley Scott si è complimentato? 

R: Sì, è verissimo. È una scena che purtroppo è stata tagliata all’interno del film. C’è questa situazione in cui Maurizio Gucci (Adam Driver, ndr) scappa in Svizzera perché ha dei problemi finanziari in Italia. In una scena invita alcuni amici a pranzo ed è uno di quei pranzi in cui di solito c’è un tasso alcolemico elevato e in cui avremmo dovuto essere abbastanza alticci. Abbiamo fatto una prova girata ed eravamo tutti abbastanza mogi e quindi Ridley Scott ci ha chiesto di essere più festosi. Io ero molto agitato e spaventato, però mi sono detto ‘Fil, sei in ballo? Ma balliamo!”. Quindi come lui ha dato l’azione per il secondo rehearsal io ho sbattuto le mani sul tavolo, ho indicato Adam Driver e gli ho detto ‘Domani raggiungiamo la vetta della montagna, non voglio scuse’ (in inglese, ndr). E lì si è aggiunta Camille Cottin, reggendo il gioco, e a sua volta l’ha fatto anche Adam Driver.

Una volta terminata la prova Ridley Scott è schizzato dal suo trailer senza mascherina, con la moglie che lo inseguiva, e ci ha detto ‘Era perfetta, fatela di nuovo’. È stata forse la magia più grande di questa esperienza. Quando ho visto questo mito come Adam Driver rispondermi e tenermi il gioco con Camille Cottin, che è una delle attrici che più amo in assoluto, mi sono sentito parte di qualcosa di unico e potente.

D: Com’è stato girare su un set con un cast internazionale e che differenze hai trovato rispetto a un set italiano?

R: A seconda delle produzioni ci sono delle differenze in generale. Essendo questa una produzione hollywoodiana è sicuramente un altro mondo. L’attenzione a qualsiasi cosa è grandissima. Dipende tutto dal budget che hai dietro, quindi anche i vari reparti erano tanti. È stato incredibile perché noti che in un set così grande tutto si muove come un unico organismo e dici ‘caspita’.

D: C’è stato un provino che non è andato come sperato e per cui adesso hai un rimpianto o al contrario che è stato meglio non aver superato (magari anche vedendo il prodotto finale)?

R: Ho un grande rimpianto su Blocco 181, che è una serie che uscirà a breve su Sky. Avevo fatto diversi provini per il ruolo che ha poi ottenuto Alessandro Piavani, che è un mio grandissimo amico e che saluto con il cuore. I provini sono andati bene ma lui è andato meglio evidentemente. Vedendo i primi trailer, sarebbe stato molto bello far parte di quel progetto però va benissimo così.

Al contrario non posso dire nulla. Io sono sempre entusiasta e sono convinto ci sia sempre qualcosa da imparare, anche se una cosa non è quella che ti aspetti.

D: Guida astrologica per cuori infranti, Un passo dal cielo, Cuori, Tutto può succedere: sono stati anni particolarmente intensi. Attualmente sei a lavoro su qualcosa? Dove ti vedremo in futuro?

R: C’è un film in uscita che è il nuovo film di Gianni Zanasi, che è il mio regista preferito nonché il mio mentore e che ha diretto il primo film che ho fatto (La felicità è un sistema complesso, ndr). Il film si intitola War – La guerra desiderata che uscirà al cinema ma ancora non si conoscono i tempi. Dopodiché sto lavorando a uno spettacolo a teatro che andrà in scena il 6 aprile al Teatro Marconi (di Roma, ndr). È uno spettacolo che parla di disturbi ossessivi compulsivi ed è molto divertente. Dopodiché ci sono diverse cose di cui però non posso ancora dire niente.

Toc Toc – la locandina dello spettacolo

D: La tua serie tv preferita?

R: True Detective, però la prima stagione. Non ho ancora trovato qualcosa che mi comunichi quanto quella serie. E poi non posso non citare Peaky Blinders.