Conosciuto come lupo in Teen Wolf ed esploso al cinema con Maze Runner, Dylan O’Brien è stato perseguitato dagli incidenti sul set. Ma ora sta bene.

L’avventura di Maze Runner, giunta ormai al terzo capitolo cinematografico, è una forma di cinema edulcorato dal mondo ormai preponderante delle serie TV. E nonostante il suo fosse un volto perlopiù televisivo, troppo legato a quel personaggio di Stiles Stilinski tanto gradito alle nuove generazioni, alla fine Dylan O’Brien è riuscito a conquistare il ruolo di Thomas. Ambitissima tra i suoi colleghi, quella parte ha determinato uno scatto non da poco nella carriera dell’attore, senza troppi traumi per il pubblico.

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Non lo abbiamo infatti visto impersonare un carattere tanto diverso da quello birbante e sbarazzino di Teen Wolf. Anzi, O’Brien non ha lasciato neppure con Thomas i panni dell’eroe, dal passato travagliato e misterioso. In più, così come in TV, vi è rimasto attaccato per anni e anni, e vi rimarrà almeno fino al principio del 2018.

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Il capitolo conclusivo della saga di Maze Runner sarà nelle sale di tutto il mondo dal prossimo febbraio, a una distanza cioè di ben due anni dalla seconda parte. E’ noto infatti che, contrariamente all’inizio dell’epopea, gli incedenti sul set hanno provocato un grave rallentamento nelle riprese. Nello specifico, mentre girava una sequenza che lo vedeva protagonista dell’azione su una macchina in movimento, Dylan O’Brien è precipitato riportando profonde ferite al volto.

Dopo l’incidente in Maze Runner, ora sta bene. Ma non era la prima volta che ‘Thomas’ si feriva

Riprendersi da quell’incidente, ha significato doversi immergere in un tunnel di cure e terapie psicologiche che gli hanno fortunatamente permesso di tornare alla propria attività. Ma non senza qualche titubanza, come dichiarava in una recente intervista.

L’epilogo seppur risolutivo di questa vicenda, ora che ne conosciamo anche tutti i retroscena, ha spinto molti a domandarsi se a volte sul set non si osi troppo. Non sono purtroppo nuove le notizie di imprevisti che coinvolgono dalle controfigure ai protagonisti stessi di serie TV o pellicole cinematografiche. Che i giovani attori di oggi siano sottoposti a stress eccessivo? E poi, i controlli attuali sono davvero così scrupolosi?

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Domande alle quali, probabilmente, sarà difficile trovare risposte chiare e univoche, mentre proseguiranno ad essere foriere di polemiche più o meno sterili. Per quel che riguarda O’Brien, peraltro, proprio sul set del primo capitolo di Maze Runner l’attore aveva già avuto un altro incidente. In quel caso, riscontrò ferite ben più lievi delle ultime, consentendoci però di capire con più chiarezza quanto il lavoro dell’attore non significhi solo sguazzare tra i privilegi.

Maze Runner: il film che lo ha reso protagonista assoluto

Mettendo da parte gli intoppi e le sfortune che hanno coinvolto l’attore sul set, bisogna riconoscere l’importanza di Maze Runner per la sua carriera. Il film d’azione di Wes Bell ambientato in un mondo le cui redini sono tenute da un’organizzazione potentissima, si può dire che lo veda protagonista indiscusso. Contrariamente ad altre simili saghe, Dylan O’Brien riesce persino ad offuscare l’assoluto anonimato della sua controparte femminile. E’ il fulcro dell’intera vicenda, la chiave per la risoluzione del rompicapo, e il leader perfetto in una giungla di attori minori.

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Non è insomma un caso che, almeno il primo dei tre film, sia stato un successo al botteghino, capace di conquistare anche la critica più diffidente. Dopo un esordio promettente e un secondo capitolo meno affascinante eppure ugualmente coinvolgente, vedremo che cosa ci riserva l’attesissimo epilogo. Per il momento, dobbiamo limitarci a gustarne il trailer. Anche se nella corsa verso la sua uscita al cinema non servirà più affaticarsi quanto i velocisti del labirinto!