David Harbour e la “morte” di Hopper

Per David Harbour la “morte” di Hopper al termine della terza stagione di Stranger Things non sarebbe stata ingiusta. Al termine della passata annata dello show abbiamo assistito a quello che, inizialmente, sembrava l’addio al suo personaggio. Jim infatti si è sacrificato all’interno del laboratorio segreto sovietico facendolo saltare in aria. Già al termine della stessa puntata però tutti abbiamo avuto il dubbio che l’uomo fosse ancora vivo e vegeto ma nascosto in qualche parte del Sottosopra. In realtà lo sceriffo venne fatto prigioniero dai russi e portato in un campo di lavoro in Siberia.

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Confessandosi in un’intervista rilasciata per Variety, Harbour ha dichiarato che non sarebbe stato affatto contrariato di un’eventuale morte reale del suo personaggio. “Ci sono state diverse volte in cui ho pensato che dovesse morire – ha ammesso – L’ho pensato sicuramente all’inizio, perché era così distrutto e votato alla distruzione. Poi, quando sembrava che se ne fosse andato per sempre nella terza stagione, sono stato felice per lui“. Ora però le cose sono decisamente cambiate e David Harbour è sicuramente entusiasta di essere ritornato in Stranger Things.

Visto che sta per essere come che ha sempre voluto diventare, sarebbe quasi più bello tenerlo in vita. Vediamo cosa sceglieranno“, ha dichiarato. L’attore ha poi precisato che, nel suo lavoro, è sempre alla ricerca di ruoli diversi e mai simili tra loro. Ecco perché ha accettato con entusiasmo la trasformazione fisica di Hopper, avvenuta tra la terza e la quarta stagione. “Non voglio interpretare sempre le stesse cose. Così mi sono detto: andiamo avanti e facciamolo dimagrire, rasare la testa e fare qualcosa che sia diverso rispetto alla terza stagione“, ha raccontato Harbour.

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Intanto per David si sono aperte le porte di un altro importante progetto lavorativo per la HBO.

Ecco di cosa si tratta

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