I giochi di Squid Game sul set

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Sebbene il terzo gioco di Squid Game, il tiro alla fune, non fosse in realtà sospeso nel vuoto, Hwang voleva che il set imitasse un parco giochi. Inoltre voleva che il quarto set, quello del quartiere del gioco delle biglie, imitasse una città.

Ci abbiamo messo il massimo impegno in quel set“, ha spiegato Chae. “La nostra principale preoccupazione era come mostrare il tramonto. Abbiamo pensato che dovesse essere anche un set al confine tra falso e reale“. Si tratta infatti di un set all’interno di un set, che rafforza l’artificio del gioco e crea una sensazione inquietante per gli spettatori.

Il set più inquietante per gli attori, tuttavia, è stato quello costruito per il quinto gioco, Il ponte di vetro. “In realtà è stato terrificante“, ha ammesso HoYeon Jung, che interpreta la giocatrice 067. Il team infatti ha utilizzato del vero vetro temperato sospeso dal pavimento a circa due metri.

Un metro e mezzo di altezza può spaventarti“, ha spiegato Hwang. “Il vetro li rendeva nervosi. Volevamo riuscire a mostrare la loro vera paura”. In altre parole per gli attori il gioco era quasi reale ed erano davvero spaventati.

Per il gioco finale, Squid Game, il regista voleva che l’azione tornasse alla prima ambientazione. L’intenzione era quella di chiudere il cerchio del gioco, mostrando la vita dei giocatori inevitabilmente cambiata. “Questa è la storia di Squid Game che volevamo”, ha detto Hwang. “Che tutto ciò che resta ai partecipanti sia solo disperazione, paura, rabbia e tristezza. Ma come il mondo esterno in cui vivevano, non perdono l’umanità né sperano in quell’umanità. Quindi questo è il nostro vaso di Pandora“.

Ma ecco il video:

Le notizie non finiscono qui.

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