Intervista a Bianca Panconi

Un progetto uscito da poco, un altro di imminente debutto e uno in lavorazione. Sono settimane intense per Bianca Panconi, attrice classe 2000 e volto sempre più predominante della fiction italiana. La contattiamo telefonicamente dopo la conferenza stampa di Costanza, nuova serie che arriva su Rai Uno dal prossimo 30 marzo, e prima del suo ritorno a Torino, dove ad attenderla c’è il set in fermento di Cuori 3.

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bianca panconi
Bianca Panconi
foto di Sofia Brogi

Bianca è profonda e posata ma non nasconde un po’ di stanchezza per il denso periodo lavorativo. Sul piccolo schermo ha raccontato storie di giovani donne che viaggiano attraverso epoche storiche diverse ma accomunate da una forza e un fervore volti a far emergere la propria personalità. Da Melody, la ragazza della casa-famiglia di Che Dio ci aiuti 8 che scappa da una storia di violenza domestica, a Selvaggia di Stafuen in Costanza.

Un personaggio realmente esistito (è la figlia di Federico II di Svevia) che si muove in un arco temporale diverso da quello principale. La vita di Selvaggia vive attraverso la fantasia della protagonista interpretata da Miriam Dalmazio e dai racconti di Alessia Gazzola, scrittrice del romanzo che ha ispirato la nuova fiction Rai.

Un ruolo che entra nella vita di Bianca Panconi in un momento personale complicato e che la costringe a dare un’impronta al suo lavoro diversa rispetto a quella canonica che segue ormai da diversi anni. Selvaggia diventa la donna che spera di diventare un giorno e a cui consegna parte della sua interiorità più profonda.

Nel corso dell’intervista Bianca ha condiviso qualcosa di più delle sue passioni e della sua storia. Ecco cosa ci ha raccontato.

D: Sei nel cast di Costanza, nuova serie di Rai Uno. Il tuo ruolo è molto particolare e la storia del tuo personaggio è ambientata in un arco temporale diverso rispetto a quello principale. Ci spieghi bene di cosa si tratta?

R: La storia gira intorno a Costanza, che è una paleopatologa. Come lavoro ricostruisce la storia degli scheletri che vengono ritrovati. Trasferendosi a Verona per un nuovo incarico deve analizzare un reperto che viene ritrovato nel Castello di Montorio. Le viene proposto di iniziare un podcast in cui raccontare la storia dei resti rinvenuti, che sono quelli di Selvaggia di Staufen, il mio personaggio, figlia di Federico II di Svevia. Attraverso il podcast si entra all’interno dell’epoca. La ricostruzione è comunque un po’ romanzata. Della vita di Selvaggia si conosce poco ma nella serie viene rielaborata da Costanza. La storia è tratta dal romanzo di Alessia Gazzola, Questione di Costanza, che è la stessa autrice de L’allieva. La Rai si fida molto di lei, ne è uscita una cosa fighissima.

D: A differenza del resto del cast tu hai vissuto una storia parallela. Hai già avuto modo di vedere l’insieme?

R: In realtà no. Mi hanno detto che il montaggio è molto bello e che il passaggio dal contemporaneo al passato è reso molto bene. Ci sono tante affinità tra Costanza e Selvaggia, per questo decide di andare a fondo in questa storia. Nota delle similitudini con la sua storia personale.

bianca panconi
Bianca Panconi è Selvaggia di Staufen in Costanza
foto Rai

D: Per l’occasione hai indossato degli abiti dell’epoca. Ci sono state delle problematiche, quelle che gli americani chiamano wardrobe malfunction?

R: L’unica difficoltà era quella di andare in bagno. Ogni volta che li mettevo dovevo stare attenta a qualsiasi tipo di movimento. Le costumiste hanno fatto un lavoro incredibile. Essendo un racconto romanzato da Costanza nel podcast, si sono prese la libertà nel creare dei costumi lontani dalla storia tradizionale. Si sono avvicinati ai look alla Game of Thrones

D: Il caldo vi ha dato tregua? So che avete girato in estate…

R: Eravamo in questo castello meraviglioso vicino Verona. Abbiamo girato tra giugno e luglio. Si stava bene, sai i castelli hanno le pareti grosse e quindi sono freschi.

D: In Che Dio ci aiuti 8 interpreti il ruolo di Melody. Una giovane ragazza che scappa da un male che purtroppo affligge troppe donne, anche giovanissime. Quanto ti sei sentita responsabile nel portare sullo schermo una storia così forte?

R: Molto. È una cosa che mi è capitata di vivere nella mia vita. Ho avuto modo di ritrovarmi in situazioni più o meno simili a quelle di Melody. Sono contenta di avere avuto questa possibilità di assumere un ruolo che va a sensibilizzare su questo tema. Ahimè l’ho vissuta come se fosse una situazione di tutti i giorni.

D: E questo ti ha creato più difficoltà o ti ha permesso di raccontare meglio la sua storia?

R: L’ho elaborata basandomi su mie conoscenze. Ho preso spunto da ciò che è accaduto a persone a me vicine. Volevo dare l’idea di una persona che non si rende conto di quello che sta vivendo, che è quello che succede quando hai una relazione tossica. Difficilmente te ne accorgi, lo capisci solo quando va a marcire. Mi sembra che spesso e volentieri vada in questo modo. Ho apprezzato la possibilità di far vedere questa idea di personaggio che avevo. Spesso la vittima di violenza non è rappresentata così.

D: La “casa del sorriso”, la casa famiglia in cui è ambientata la serie, è un po’ diventata casa tua? Si è creato un rapporto di amicizia con gli altri membri del cast?

R: È stato molto bello perché ci siamo uniti tantissimo con gli altri attori del cast. Per molti era la prima volta sul set di Che Dio ci aiuti e quindi abbiamo costruito una nuova energia, come se fosse un nuovo inizio. Abbiamo avuto molta fortuna, non è scontato.

D: Ci sarà una nona stagione? E se sì, ti piacerebbe esserci?

R: Sì certo, mi piacerebbe esserci. Non so ancora se è stata confermata, dipende da come andrà questa.

D: Sono giorni impegnativi per te perché sei sul set di Cuori 3 a Torino. Come procede?

R: Molto bene. È tutto molto intenso infatti sono abbastanza stanca. Ma sono felice, c’è tanto movimento e anche questa stagione di Cuori sarà molto carica di emozioni e di cose che succederanno. Per il mio personaggio sarà una stagione molto intensa. Abbiamo iniziato a girare a fine gennaio e finiremo per fine maggio. Penso che cercheranno di farla uscire il prima possibile perché è da tanto che il pubblico aspetta questa stagione però non so ancora quando.

D: C’è un personaggio nella tua carriera che senti più vicino di altri? Quale e perché?

R: Selvaggia, il mio personaggio di Costanza, è la versione di me a cui vorrei arrivare. È una donna con grinta, determinazione, che vuole restare fedele a sé stessa e non si ferma davanti a niente. In conferenza stampa mi hanno chiesto come l’ho preparata. In realtà non ho avuto molto tempo per farlo perché avevo da poco perso mia mamma. L’ho persa a maggio dell’anno scorso e ho iniziato a girare a luglio Che Dio ci aiuti e Costanza. Non ho avuto la possibilità di impegnarmi, non avevo la testa per farlo. E un conto avere 20 episodi di Che Dio ci aiuti in cui il personaggio è pronto. Selvaggia è un personaggio che si incastra a una storia contemporanea. Non ci sono fonti storiche che parlano del suo carattere, c’è solamente l’idea degli sceneggiatori e della scrittrice. Avrei voluto prepararlo per bene. Ho preparato le scene sul momento, sentendole come se io fossi Selvaggia. Proprio per questo la sento più vicina a me. Sono curiosa di vedere il risultato finale.

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Bianca Panconi in Costanza
foto Rai

D: Qual è l’ultimo film che hai visto al cinema? E soprattutto, lo consiglieresti?

R: Devo controllare Letterboxd. L’ultimo è stato I’m still here. È bellissimo, è molto forte. L’ultimo film che ho visto, non al cinema, è Wild at heart di David Lynch

D: La tua serie tv preferita?

R: Adesso finalmente lo posso dire: la mia serie preferita è Twin Peaks. Ho realizzato che il mio personaggio preferito di una serie tv è l’agente Cooper, il protagonista. È una serie incredibile. Sto aggiornando tutti i miei amici sui miei gusti perché conoscevano altre risposte. 

D: E prima di Twin Peaks? 

R: Mi è piaciuta tantissimo Breaking Bad. Il personaggio di Walter White è scritto benissimo. Ha una bella evoluzione tra una stagione e un’altra. Ho apprezzato tanto M. Il figlio del secolo, l’ho vista due volte. Anche Normal People è bellissimo, se non l’hai mai visto guardalo.