Ecco gli spot pubblicitari della quarta stagione de Il Bello delle Donne.

Quanto possiamo affermare seguendo i canali social della Ares – canali all’epoca delle prime stagioni ovviamente inesistenti – è che la produzione stia cercando di alimentare il più possibile l’attesa intorno al revival della serie, con contenuti e video inediti che si propongono di diventare virali. L’impressione generale, però, è che come spesso accade per molti prodotti italiani di questo genere – e non soltanto della Ares – il loro confezionamento finisce per apparire di qualità approssimativa, o peggio curato sino all’affettazione. Inoltre, la volontà di dar a vedere di mantenersi al passo coi tempi, chissà perché nel nostro paese finisce sovente per avere l’effetto contrario di manifestare tutta l’incompatibilità possibile con i nuovi mezzi di comunicazione o con le generazioni che li utilizzano.

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Per fare soltanto un esempio: chi, tra i giovani d’oggi, si sognerebbe mai di manifestare così tanto stupore davanti alla notizia del ritorno della fiction, e per di più di fronte ad un giornalista che, per il suo irrealistico grado di esaltazione all’idea, ha tutta l’aria di avere qualcosa che non va? E chi, sempre tra i più giovani, potrebbe mai dare una risposta come quella del ragazzo nell’ultimo dei tre spot, concependo serate tra amici di fronte alla nuova puntata de Il Bello delle Donne?

Insomma, la via del trash sembra essere già stata imboccata, e se da una parte questa va attualmente di moda, e negli ultimi anni è stata persino cavalcata proprio da certe altre fiction della Ares (con l’immancabile Manuela Arcuri), il rammarico è che stavolta lo si stia applicando ad una serie che fece a suo modo la storia dei primi anni Duemila, emergendo semmai fra le altre per la qualità della scrittura e la finezza delle interpretazioni del cast.

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