Antonio Folletto torna al cinema con Sottocoperta: “Gli incontri che ci cambiano la vita” (INTERVISTA)
Reduce dal successo al Bari International Film&tv Festival, Antonio Folletto ci presenta il suo nuovo film “Sottocoperta”
L’intervista ad Antonio Folletto
È la storia di un incontro tra due individui che non hanno nulla in comune ma che solo insieme riescono a scoprire qualcosa di più di loro stessi. Di un ragazzo “anti-alfa”, di un sogno che appare irrealizzabile e di una società che ti chiede di apparire per quello che non sei, pregiudicando la tua interiorità a favore di una verità socialmente appetibile.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaSottocoperta, il nuovo film con protagonisti Antonio Folletto e Maria Pia Calzone, è tutto questo e molto altro. Al centro della trama troviamo Fiorenzo, un giovane tuttofare immerso in una Napoli caotica e colorata, con un sogno nel cassetto non alla portata del suo portafoglio: un viaggio di Capodanno ai Caraibi. Fiorenzo non può permetterselo ma non può permettersi nemmeno di affrontare l’orda di commenti sprezzanti di amici e colleghi, pronti a giudicare il suo insuccesso.
Per questo decide di portare, letteralmente, i Caraibi a casa sua. Distese di sabbia, palme, sdraio e selfie con sfondi artefatti. Uno spettacolo organizzato con cura a cui partecipa, per una serie di fortuite coincidenze, anche Matrona (Maria Pia Calzone), un’ex prostituta che si è reinventata venditrice di sex doll. Ed è questo incontro che darà a Fiorenzo una nuova percezione della sua vita.
Il film, la cui uscita è prevista per il mese di giugno, è stato presentato in anteprima al Bari International Film&tv Festival, dove Antonio Folletto ha vinto il Premio Ferzetti come Miglior attore protagonista. Ciak Generation lo ha incontrato a ridosso del riconoscimento ottenuto e ha raccolto le sue emozioni. Ecco cosa ci ha raccontato.
D: Ci siamo visti e sentiti lo scorso anno per la seconda stagione di A casa tutti bene. Cosa è accaduto nella tua vita negli ultimi 365 giorni?
R: Tante cose. È stato un anno bello intenso. Quando ci siamo sentiti stava uscendo A casa tutti bene 2, stavo girando Sottocoperta, poi ho girato altri due film. È stato un anno impegnativo.
D: Parliamo di Sottocoperta, il nuovo film che ti vede protagonista. Il tuo ruolo è quello di Fiorenzo, un tuttofare che sogna in grande ma che non ha i mezzi per poter realizzare i suoi desideri. Ce lo presenti?
R: La cosa bella di quello che hanno scritto la regista Simona Cocozza e Samantha Cito (anche produttrice), è che non è il modello di perfezione che ci viene proposto oggigiorno. Fiorenzo è un ragazzo che ha un sogno, quello di viaggiare, e fa di tutto per realizzarlo. È un artista, la sua arte passa attraverso le sue mani perché fa gli origami. Fa di tutto, con tutta la sua determinazione, per concedersi questo viaggio ai Caraibi ma non riesce a farlo. Piuttosto che ammettere di non poterlo fare mette in piedi un vero e proprio spettacolo. Lui scenografa casa sua come se fossero i Caraibi e si fa questa vacanza in casa.
Io non sapevo cosa fosse il fenomeno dello ‘staycation’. Mi hanno dato la possibilità di interpretare questo personaggio, che non pensavo di fare. All’inizio avevo dei dubbi ma la sceneggiatura era scritta molto bene. Sicuramente aver avuto una compagna di viaggio come Maria Pia Calzone è stato molto importante. Quando si lavora con quelli bravi il lavoro diventa più semplice. A me piace pensare che la storia di Fiorenzo e di Matrona possa far sognare l’amore anche a chi non lo sogna più. È un amore che va contro ogni regola. Fiorenzo non è il tipico ragazzo alfa, con la risposta pronta e alla moda. È una persona che ha i suoi tempi e si trova a fare questo viaggio assurdo dentro casa sua.
D: Fiorenzo crea una coppia irresistibile ma decisamente surreale con Matrona, interpretata da Maria Pia Calzone. Questi due personaggi diventano, senza volerlo, un punto di riferimento l’uno per l’altra.
R: Assolutamente sì. Penso che sia sempre fondamentale credere in noi stessi ma credo che abbiamo tutti un po’ bisogno di qualcuno che ci dia una spinta.
D: Il film mostra molti aspetti della realtà attuale. Uno di questi è sicuramente il mondo dei social, dove l’apparenza è tutto e conta più della sostanza. In questo caso non parliamo di un filtro di troppo o di una foto ritoccata ma di una storia completamente inventata da Fiorenzo, che vive un grande disagio. È un po’ quello che sta vivendo la società attuale?
R: Assolutamente sì. Noi raccontiamo che lui fa tutto questo perché gli altri devono credere che lui sia realmente partito. Quante cose si fanno per far sì che gli altri credano o abbiano un’idea di noi, facendo anche cose che non ci appartengono. Fiorenzo vive in un mondo che non è comodo per lui. La prima cosa che mi ha detto la regista è di non giudicare Fiorenzo come uno sfigato. Lui sceglie. Non è il tipico modello di maschio che ci viene proposto ma sceglie, a modo suo ha una vita sociale. È ovvio che abbia delle vulnerabilità, come il contatto fisico e la sessualità (che non è esplorata).
Per questo è bellissimo quando gli piomba dentro casa un’ex prostituta. C’è questo contrasto in questi due esseri umani che scoprono qualcosa di loro stessi semplicemente confrontandosi, vivendosi, cosa che oggi si fa sempre meno.
D: Nel calcio si parla di “un uomo in più” quando si parla dei tifosi. In questo film “l’uomo in più” è stato sicuramente Napoli, con le sue strade, i suoi colori e i suoi paesaggi. Come è stato girare nella tua città, nel periodo di massima gloria degli ultimi anni?
R: È stata una gioia immensa. Lo ricordo come uno dei momenti più felici. Vivere quella gioia, quel rumore, quei suoni è indimenticabile. È stato difficile mentre giravamo perché molte volte siamo stati costretti a fermarci. Però è stato stupendo, Napoli è veramente un uomo in più. È una continua fonte di ispirazione. Io penso che chi vedrà questo film coglierà tutte queste citazioni e ispirazioni.
D: Il film uscirà nelle sale a giugno ma c’è già stata una prima risposta molto positiva da parte del pubblico al Bari International Film&tv Festival. Che reazioni ci sono state?
R: Devo dire che la risposta del pubblico è stata molto bella ed eravamo felicissimi di questo. Sono rimasto molto contento del Premio Gabriele Ferzetti, è stata una cosa che non mi aspettavo. Poi dicono che questo premio porti fortuna, è stato un grande onore. E sicuramente è un incoraggiamento a continuare a mettercela tutta e a cercare di dare sempre il meglio.
D: Fiorenzo sogna di viaggiare. Tu te lo ricordi il primo viaggio che hai fatto con il tuo primo stipendio?
R: Il viaggio più grande della mia vita è stato mentre lavoravo. Non avevo mai fatto un viaggio di 17 ore e sono stato sei mesi in sud America. Quello è stato il mio primissimo viaggio ed è stata una prima grande prova, dove mi sono reso conto che questo lavoro ti dà l’opportunità di fare cose bellissime come un viaggio di quel tipo. È stata la mia prima esperienza, era una serie tv Rai che si chiamava Terra ribelle. Ero totalmente inconsapevole, non sapevo cosa stavo andando a fare. Ho imparato lo spagnolo, ho imparato ad andare a cavallo. È stata una grandissima palestra, subito di grande impatto. In quel momento ho realizzato che potevo vivere della mia passione.
D: Di persone che vivono un disagio simile a quello provato da Fiorenzo ce ne sono tante. Che consiglio ti senti dire a chi vive la stessa situazione?
R: Il più grande consiglio è quello di prendersi i propri tempi e di non farsi travolgere dalla velocità asfissiante a cui siamo sottoposti. E di credere in sé stessi e negli incontri. Nel caso di Fiorenzo la sua vita cambia con l’incontro con Matrona. Credo che questa sia la cosa che accomuna un po’ tutti noi. Quanto sono importanti gli incontri nella nostra vita? Mi rendo conto che le cose più belle le scopri con persone che conosci per poco tempo, magari durante un viaggio sul treno. E la cosa bella è che gli incontri più significativi per me sono avvenuti con persone che erano rotte. Non è vero che si debbano prendere come fonte di ispirazione solo persone che hanno un determinato status o una posizione di successo. Magari una persona che non fa parte di quella élite ti può insegnare molto di più.