Jessica Lange confessa di non aver mai amato un solo aspetto di American Horror Story, e di essere ricorsa a un grosso compromesso con Ryan Murphy.

Da domani per la prima volta su Netflix con The Politician, Jessica Lange sta promuovendo il nuovo progetto. Ancora una volta la grande attrice premio Oscar si è lasciata dirigere da Ryan Murphy, con cui ha già lavorato in Feud e naturalmente in American Horror Story. Qui la Lange è rimasta fino alla quarta stagione, riprendendo il ruolo della prima nel crossover dello scorso anno. Se di recente ha spiegato come mai, nonostante i ripetuti dinieghi, avesse deciso di tornare, oggi confessa un altro retroscena. Pare ci fosse un aspetto specifico di American Horror Story che Jessica Lange non solo non mandasse giù, ma a cui ha sempre rifiutato di adeguarsi. Per questo fu costretta a discuterne ripetutamente con Murphy, arrivando a un definitivo compromesso.

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Di che cosa si tratta, l’attrice lo ha svelato durante un incontro con la stampa per la promozione di The Politician. A registrarlo prima di altri, la testata Decider da cui riprendiamo le sue dichiarazioni.

Ci sono cose che dico che non voglio fare… Ma (con Ryan Murphy, ndr) siamo giunti a una specie di compromesso. Nell’arco di quelle quattro stagioni (di American Horror Story) non ero coinvolta nell’aspetto più cruento della serie. Lo dissi dall’inizio: la cosa che mi interessa di più è la follia, il rischio psicologico, le debolezze. Ma non volevo affrontare tutto il resto”.

Ma cosa accadde quando per la prima volta la Lange fece presente la questione a Ryan Murphy?

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