La sesta stagione di American Horror Story è stata una scommessa sotto molti punti di vista: a quanto pare, l’idea del formato narrativo del mockumentary è venuta a Murphy, il quale voleva dissacrare il successo di molti attuali programmi televisivi, e lo stesso dicasi del colpo di scena dopo il quale il racconto dei primi cinque episodi ha avuto una svolta inaspettata. Nel prosieguo della stagione, gli altri formati delle immagini non sono stati altro che una sarcastica parodia dell’ansia narcisistica che domina la nostra epoca, e per la quale viviamo con uno smartphone come appendice del corpo.

Questo nucleo di intenzioni, per così dire, è stato pensato e poi adattato però al cast di attori scelto per la stagione, che ha visto risaltare principalmente Adina Porter e Cuba Gooding Jr. Del loro talento – dice Minear – si sono sfruttate appieno tutte le potenzialità:

Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinema

“Adina Porter è stata per noi una rivelazione, e la sua grintosa, emozionante ma distaccata presa sul suo personaggio a contribuito molto alla direzione dello show. Inoltre, Cuba è talmente buffo che abbiamo voluto mostrare un po’ di questo suo lato, e gli è stato concesso di farlo nella seconda parte della storia”.

American Horror Story: Roanoke è stato insomma uno show a misura dei suoi stessi attori, che ne hanno influenzato l’andamento. E una fra tutti ad averlo fatto, è stata Sarah Paulson…

IndietroAvanti