Da cosa deriva la crisi di ascolti di American Horror Story?

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La risposta più semplice a questa domanda è che American Horror Story abbia gradualmente perso il proprio carisma, e che il colpo di grazia negli ascolti gli sia stato inferto proprio da 1984.

È vero, come in più occasioni hanno osservato i suoi stessi creatori, che la serie potrebbe potenzialmente proseguire all’infinito. In fondo, ogni anno si rinnova in un’antologia di storie e personaggi nuovi. Ma è vero anche che parte del suo successo lo show lo deve indubbiamente alla versatilità e al talento dei suoi interpreti.

Probabilmente i superstiti che ora compongono il cast non hanno la stessa capacità di plasmare personaggi morfologicamente diversi. Crediamo che questo discorso si adatti specialmente a nomi come Leslie Grossman o Billie Lourd, che seppur brave faticano ad emanciparsi dalle loro “maschere” di sempre.

Non ce la sentiamo invece ancora di pronunciare la stessa accusa contro Emma Roberts, che mai come quest’anno – lo abbiamo già espresso nella nostra recensione – ci pare lontana dai suoi stessi luoghi comuni. E se in questo l’assenza di Peters o della Paulson l’hanno aiutata, buon per lei. Ora però il suo talento dev’essere bravo a scongiurare la cancellazione della serie.

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